Cronaca / Lecco città
Venerdì 02 Febbraio 2018
Leuci, ecco il piano
per bonificare l’area
La proprietà ha presentato i documenti
dopo il pressing di istituzioni locali e Procura
Il sindaco: «Speriamo non sia una falsa partenza»
Il piano di bonifica va integrato con la mappatura completa degli edifici, nei quali va verificata la presenza eventuale di ulteriore amianto. Solo quando tutta la documentazione sarà completa l’Ats potrà valutare nel complesso il testo e concedere, nel caso, il proprio nulla osta a procedere.
Dopo aver tergiversato per mesi, dunque, la proprietà dell’ex area Leuci, la Lago srl, pare finalmente aver ingranato la marcia e voler arrivare alla messa in sicurezza dei capannoni. Certo, il pressing delle istituzioni e i due esposti in Procura hanno avuto un ruolo importante nella recente svolta. Quello che conta, comunque, è che si arrivi fino in fondo una volta per tutte.
A questo guarda il sindaco Virginio Brivio, che – come i residenti della zona – tiene alta la guardia nei confronti della proprietà. La palla, però, al momento è nelle mani dell’Ats, dove il piano di bonifica è stato depositato lo scorso venerdì. Fatto, quest’ultimo, che ha spinto il pubblico ministero a sospendere l’iter degli esposti presentati in merito dal Comune.
L’Azienda per la tutela della salute (ex Asl) ha chiesto un’integrazione: per poter valutare il piano di lavoro presentato è necessario disporre di una mappatura strutturale, finalizzata a individuare altri possibili materiali contenenti amianto. Il documento attuale riguarda infatti solamente il tetto ma c’è la possibilità che di sostanza tossica ce ne sia anche altrove. Quindi, scoperchiare le strutture potrebbe essere fonte di ulteriore rischio.
In realtà la mappatura era già stata richiesta a luglio, ma l’Ats ha dovuto richiederla nuovamente nei giorni scorsi. Il lato positivo è che i relativi campionamenti sono già stati eseguiti e nell’arco di una decina di giorni dovrebbero arrivare gli esiti dei sondaggi.
Nel caso in cui non si rilevasse altro amianto, l’Ats – previa richiesta di integrazioni contenute al piano di bonifica – concederà a breve la propria autorizzazione ad avviare l’operazione. In caso contrario, invece, bisognerà approntare un ulteriore piano di lavoro.
A questo proposito c’è un intoppo più o meno rilevante: la società incaricata dalla Lago srl di effettuare la bonifica è iscritta ai registri solo per intervenire sull’eternit delle coperture. In caso di presenza di amianto friabile la proprietà dovrà individuare un ulteriore soggetto cui affidare progetto e intervento.
«Il gioco di squadra che siamo riusciti a mettere in campo con Ats e Procura ha dato gli effetti desiderati, ora speriamo che non si tratti di una falsa partenza, ma terremo alta l’attenzione perché la bonifica venga finalmente effettuata – ha commentato il sindaco Virginio Brivio, che in questi giorni è stato chiamato in causa nuovamente dal Comitato Cittadellaluce riguardo l’insuccesso relativo ad un “riutilizzo virtuoso dell’area ex Leuci” -. Mi sembra che ci si stia avvitando. Imprenditori e progetti concreti non ne sono emersi. E ribadisco che il Comune deve creare le condizioni per favorire determinati interventi, ma non si può e non si deve sostituire alla progettualità e all’imprenditorialità private».
Diverso invece l’approccio nei confronti del Gruppo aiuto mesotelioma, che sabato scorso ha organizzato un presidio fuori dalla Leuci. «L’attività dell’associazione è meritoria perché punta non solo a denunciare, ma anche a responsabilizzare cittadini e imprese, fornendo informazioni e indicazioni preziose sui rischi che tutti corriamo a causa di determinate situazioni».
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