
Cronaca / Lecco città
Sabato 24 Maggio 2025
Niente treni, caos in stazione a Lecco e sulle strade
Centinaia e centinaia di turisti alle prese con un vero e proprio “viaggio della speranza”
Lecco
“No train? No treno?”. “No signora, dispiace deve mettersi in coda”. Una scena che questa mattina si è ripetuta mille volte, probabilmente di più, in stazione a Lecco, quando i turisti, per lo più stranieri e ignari, si sono trovati di fronte al muro umano in coda per prendere un bus sostitutivo direzione Alto Lago, principalmente Varenna.
La chiusura in entrambe le direzioni della Lecco-Colico, ha provocato disagi enormi. Centinaia e centinaia, durante la giornata migliaia, di turisti che si sono imbarcati in un vero e proprio “viaggio della speranza”. Code a Lecco, poi code a Varenna e code per tornare. Un’esperienza che non potrà che tornare indietro come un boomerang. Nessun turista straniero che si è avvicinato alle nostre sponde ieri vorrà riprovare una tale esperienza. Un serpentone umano infinito servito da decine di addetti alla sicurezza, addetti alla clientela, bigliettai e poliziotti della Polfer. Oltre che da decine di autobus di BusItalia, gruppo ferrovie dello Stato.
Uno spiegamento di forze sicuramente imponente, ma comunque insufficiente. Cortesia, aiuto alla clientela non sono mancati, ma come arginare un fiume in piena di queste proporzioni? L’incubo di quest’estate, quando la strada ferrata chiuderà dal 15 giugno al 14 settembre, ha avuto un “prequel” di spaventose dimensioni ieri. Centinaia di turisti, in gran parte stranieri, ma anche del milanese, in coda, sotto il sole, per ore in speranzosa attesa di un bus sostitutivo per Varenna-Esino. I bus sostitutivi di BusItalia, gruppo ferrovie dello Stato, sono stati frequenti ma presi d’assalto. Più 54 persone a volta non potevano caricare e il viaggio andata e ritorno per e da Varenna dura un’ora, un’ora e mezza a seconda delle condizioni del traffico. Tutti, tra l’altro, sottoposti allo stress del traffico sulla Sp 72 e sulla Ss36 due arterie, naturalmente, prese d’assalto dalle auto di chi era avvisato dei disagi sulla via ferrata.
Alle 9.05, prima corsa utile per Varenna, sono stati usati più di sette autobus sostitutivi. Ma a conti fatti vuol dire che sono stati caricati più o meno 350 persone, mentre almeno il doppio sono rimaste in attesa della “corsa” successiva. Nelle more, altri tre pullman si sono susseguiti e alternati. Ma nulla ha potuto alleviare il disagio di centinaia e centinaia di turisti poco informati, e su questo si dovrà certamente migliorare molto, di quanto stava succedendo da Lecco verso Colico. Infatti, pur non sapendo quali fossero gli avvisi in stazione a Milano Centrale o a Garibaldi, il nostro mini sondaggio tra turisti di tutte le nazionalità presenti in coda, ha evidenziato che pochi, quasi nessuno, avevano saputo, o capito, che da Lecco in su, i treni non avrebbero circolato. Mettici la difficoltà della lingua, lo spaesamento geografico, la confusione che regna anche a Milano quando ti imbarchi su un treno “della speranza” per Varenna pieno come un uovo, e la frittata è fatta.
Non ci sono bus sostitutivi che tengano, misure d’emergenza che reggano: i bus c’erano, il personale anche. Se ne può mettere di più, ma la saturazione della stazione di Lecco è totale (anche da parte dei bus) e le strade non possono sopportare un numero infinito di bus, anche ad averli a disposizione. Semplicemente, così, non funziona. Soluzioni alternative, poi, sembrano non essere di facile ideazione.
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