
Cronaca / Lecco città
Giovedì 15 Dicembre 2016
Scandalo dei bond falsi
A Como salta l’udienza
Bizzozero ai domiciliari
Il pm era impegnato in missione all’estero. L’ex patron del Calcio Lecco pronto al patteggiamento per il fallimento dell’Aipa società di riscossione tributi
Il pubblico ministero è impegnato in missione all’estero e così l’udienza preliminare per lo scandalo dei bond falsi, che coinvolge il patron del calcio Lecco Daniele Bizzozero e il commercialista Stefano Bruni, già sindaco di Como, salta.
Erano attesi per ieri i patteggiamenti per gli imputati coinvolti nel fallimento dell’Aipa, la società di riscossione tributi per conto di centinaia di piccoli Comuni che s’è trovava alle prese con un buco da 150 milioni di euro, ma l’udienza è stata aggiornata al prossimo mese di gennaio. Un rinvio che ha reso impossibile agli avvocati anche presentare un’istanza per chiedere l’annullamento degli arresti domiciliari per l’ex primo cittadino comasco.
La vicenda, costata l’arresto di Bruni e Bizzozero, finiti a San Vittore nel maggio scorso, ruota attorno ai titoli fantasma serviti per far ottenere a una società pesarese le autorizzazioni ministeriali necessarie a esercitare l’attività di riscossione in nome e per conto della pubblica amministrazione.
Secondo la legge è possibile incassare i tributi per conto degli enti locali solo se si dispone di un capitale sociale di 10 milioni di euro, soldi che Mazal global solutions, la società al centro dell’indagine che avrebbe voluto acquisire l’Aipa in grossa crisi di liquidità, ha versato sotto forma di titoli obbligazionari. Obbligazioni formalmente emesse da Jp Morgan, una delle più quotate banche d’affari del pianeta, ma che di fanno valevano quanto la carta sulle quali erano stampate. Gli stessi funzionari del colosso bancario, alla Procura, avevano riferito che il valore dei bond era nullo, in quanto non si trattava di obbligazioni rimborsabili.
A fare da intermediario per l’acquisto dei bond, commerciati in Italia dal presidente del Calcio Lecco Bizzozero, era proprio il commercialista comasco Bruni, che per la sua mediazione aveva ottenuto un compenso di 170mila euro.
Bruni avrebbe già raggiunto con la Procura un accordo per patteggiare tre anni di reclusione, lo stesso vale anche per Bizzozero. Patteggiamento in vista pure per gli altri imputati, ovvero il presidente di Aipa Luigi Virgilio, il presidente del gruppo pesarese che voleva acquisire la società Massimo Ceccarelli, e l’olandese con casa a Lugano Wilhelmus Demers, proprietario di milioni di euro in bond in realtà senza valore.
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