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Giovedì 13 Novembre 2025
Tifosi del Lecco in trasferta a Novara: «Trattati come criminali»
Proteste dal Lecco Club Shamrock dopo la trasferta a Novara: controlli “ai livelli di un aeroporto”, scarpe tolte a tutti, cani antidroga e striscioni sequestrati. «Un’umiliazione gratuita», denuncia la vicepresidente Silvia Ratti.
Lecco
«Abbiamo subito un’umiliazione». Parola di Silvia Ratti, vicepresidente del Lecco Club Shamrock, che ha raccolto le proteste dei soci presenti – e frammischiati tra i 470 tifosi del Lecco in curva Ospiti – alla partita Novara-Lecco. «Fin dall’inizio i controlli sono stati molto stringenti. Ma finché si tratta dei soliti controlli a zaini, borse, bandiere e via dicendo, nulla da dire. Quando però, come all’aeroporto, ti fanno togliere le scarpe – a tutti, compresi gli anziani – e usano i cani antidroga, si supera il buon senso e le reali esigenze di sicurezza».
In effetti, lo schieramento di forze predisposto per “contenere” i 470 tifosi blucelesti – tra cui Ultras, ma anche normalissimi appassionati come i membri del club Shamrock – è apparso eccessivo. Fatti entrare in ritardo e perquisiti con una minuzia mai riscontrata prima dal servizio d’ordine della Polizia, i tifosi del Lecco sono stati letteralmente passati al setaccio prima di poter accedere allo stadio. Tanto che è stato loro tolto perfino lo striscione del club.
«All’ingresso dello stadio Piola – scrivono i responsabili del club – le forze dell’ordine hanno sequestrato lo striscione del nostro club. Motivo? La scritta “Shamrock”, in una lingua evidentemente incomprensibile agli addetti alla sicurezza, avrebbe potuto avere un significato oscuro o offensivo per i tifosi avversari o per chissà chi. E così, con lo striscione e il nostro Paddy portafortuna restituiti solo a fine partita, abbiamo assistito alla sconfitta insieme ad altri 500 lecchesi. Ma non è stato l’unico oggetto sequestrato: sono state trattenute anche le aste delle bandiere dei tifosi lecchesi, perquisiti in malo modo».
Il tutto senza un motivo apparente. Che esigenza di sicurezza può giustificare il far togliere le scarpe? Il sospetto di lame o petardi? Droga? Per i tifosi, la misura è sembrata del tutto sproporzionata. «Costringere tutti a togliersi le scarpe è stata un’umiliazione gratuita e immeritata. Il nostro club è composto da uomini e donne di tutte le età, accomunati dalla passione per la Calcio Lecco. Persone che lavorano tutta settimana e la domenica vogliono solo seguire la propria squadra del cuore: non meritano di essere trattate come criminali».
Insomma, dire che i 470 tifosi blucelesti siano stati accolti adeguatamente dalle forze dell’ordine è davvero troppo. Sono stati trattati come se ci si attendesse da loro chissà quali problemi. Cosa che, peraltro, non è mai accaduta in nessuno degli stadi in cui i tifosi del Lecco si sono recati in massa. La tifoseria bluceleste è tra le più presenti, numerose e calorose dell’intera Serie C e meriterebbe più rispetto, fino a prova contraria.
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