Anche Merate è scesa in piazza

In 500 per dire no al terrore

Molti i cittadini che si sono ritrovati ieri sera per intonare “Imagine” e testimoniare la vicinanza a Parigi e ai parigini

Cinquecento in piazza per dire no agli estremismi islamici e agli attentati che hanno insanguinato Parigi. Ieri sera, fendendo la nebbia e sfidando il freddo, sono stati davvero tanti i cittadini che hanno aderito alla manifestazione organizzata dall’associazione Cambiamenti.

Alle 21, davanti all’ex libreria Mondadori, con in mano una candela, un cero o un lumino, hanno intonato “Imagine”, l’inno alla libertà e alla pace che dopo gli attentati è diventata la canzone simbolo di chi alla violenza oppone la pace, di chi risponde con la fratellanza.

«Tanti - ha detto Gino Del Boca dei Giovani Democratici, impugnando una delle chitarre che hanno accompagnato la canzone di John Lennon - in questi giorni hanno cambiato l’immagine del proprio profilo Facebook. Eppure, molte di quelle persone, qui in piazza oggi non le vedo. Qualcuno chiede perché scendere in piazza oggi, per Parigi, e non per altre stragi? Forse perché quello che è accaduto nella capitale francese, ci ha davvero colpiti tutti. Parigi dista solo due ore di aereo da qui. Ma quel che conta è che abbiamo compreso di essere tutti europei e ci siamo sentiti solidali gli uni con gli altri». Tanti altri, dopo di lui, hanno preso la parola, portando la propria testimonianza. E così, come era accaduto a gennaio, dopo la strage al giornale Charlie Hebdo, la città ha fatto capire che Merate sa scendere in piazza e dire no al terrore.

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