Brivio, Giudizio immediato per il polacco che ha investito e ucciso Giorgia e Milena

Il Gup ha fissato il processo per il 34enne accusato di aver investito e ucciso le due ragazze alla festa patronale. L’uomo era sotto effetto di cannabinoidi.

Lecco

Giudizio immediato per Krzysztof Jan Lewandowski, il 34enne polacco che la sera del 20 settembre scorso, alla guida del suo carro attrezzi, ha investito e ucciso Giorgia Cagliani e Milena Marangon, sulle quali è piombato a poco più di 80 all’ora (con limite a 70) e morte così a 21 anni mentre andavano alla festa patronale di Brivio. Il gup Salvatore Catalano ha stabilito il giorno del processo ai primi di febbraio, davanti al tribunale collegiale, ma potrebbe essere una data solo fittizia, visto che la difesa del 34enne polacco sta valutando di chiedere di essere processato con il rito abbreviato. La procedura del giudizio immediato, infatti, consente di saltare l’udienza preliminare e andare direttamente a dibattimento, ma concede anche all’imputato la facoltà di accedere a un rito alternativo. Dalle indagini emergono pochi dubbi circa la responsabilità dell’autista polacco, accusato del reato di omicidio stradale, ulteriormente “appesantito” dalla circostanza di essersi messo alla guida sotto effetto di cannabinoidi (anche se lui ha dichiarato di aver fumato marijuana qualche giorno prima).

Un video preso dalle telecamere di sorveglianza riprende le fasi dell’investimento da parte dell’uomo, che quella sera arrivava direttamente dalla Polonia, e che oggi si trova in carcere per questa accusa. Lewandowski, tra le lacrime, aveva detto di non essersi accorto delle due ragazze a lato strada perché momentaneamente accecato dai fai di un’auto che arrivava in senso contrario, aggiungendo di essere profondamente addolorato e di voler chiedere perdono alle famiglie delle vittime. Insieme alle due ragazze, c’era una terza giovane, amica delle due, Chiara Consonni rimasta letteralmente illesa. Agli atti del procedimento c’è anche la sua testimonianza di Chiara Consonni: «Questa sera - ha riferito la giovane nell’immediatezza del fatto - insieme alle mie due amiche, con la mia autovettura ci siamo recate nel comune di Brivio per assistere alla festa patronale. Ho parcheggiato davanti alla palestra e siamo uscite a piedi ed in fila indiana ci siamo immesse sul margine della strada con direzione Airuno, verso Brivio; c’erano delle auto parcheggiate, stavamo tra i pochi centimetri che erano rimasti tra le auto e la striscia bianca che delimitava la strada...Io ero l’ultima; avevo il cellulare in mano, leggevo alcuni messaggi. Improvvisamente ho sentito giungere un veicolo alle mie spalle, non so se andasse forte. Mi sono subito spostata di fianco, e ha urtato contro le due mie amiche».

Il 34enne polacco, invece, ha dichiarato: «Un momento prima dell’incidente, ho visto alla mia destra le ombre delle persone”, aggiungendo di aver sterzato perché «abbagliato» dai fari di un mezzo proveniente in senso opposto.

In tema di esigenze cautelari, il gip, nei mesi scorsim messo in evidenza il pericolo di fuga e di reiterazione del reato, posto che, «in sede di spontanee dichiarazioni, l’indagato ha affermato che il venti settembre era alla guida del furgone dalle otto del mattino, mentre l’incidente si è verificato alle 22». Quindi quattordici ore al volante, «con una sosta per la cena poco prima».

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