
Cronaca / Oggiono e Brianza
Giovedì 10 Luglio 2025
Nibionno: rissa nei boschi dello spaccio, ricostruito un giro di 40 clienti abituali
L’inchiesta scaturita da un’aggressione fra un pusher e una cliente
Nibionno
Chiuse le indagini partite da una violenta aggressione avvenuta la scorsa estate a Nibionno, e sfociata nella scoperta di un ampio giro di spaccio nella zona boschiva dei comuni a sud della provincia lecchese. L’avviso di fine indagini, emesso formalmente dal sostituto procuratore Chiara Stoppioni, riguarda sei persone, Kalid Achab, 41 anni, Karam Belabess, classe 1990, Mohamed Elmansouri., 24 anni, Ahmed Bouchahma, 25, oltre al 24enne Aziz Elhassnaoui, e ad Alì Sabri, 22enne con formale residenza a Costa Masnaga, detto ‘il biondo’. Quattro di questi nati in Marocco, altri due (Belabess e Sabri) in Italia.
Il reato delineati dagli inquirenti, oltre a quello di spaccio in concorso di sostanze stupefacenti, nel quale vengono elencati circa 43 clienti abituali di tutta la provincia di Lecco, è anche quello di lesioni gravi, contestato (non a tutti i personaggi coinvolti) con l’aggravante dello sfregio permanente. Secondo quanto emerso, alcuni degli indagati avrebbero chiesto di chiudere la vicenda processuale con il patteggiamento. L’indagine nasce dall’intervento effettuato dai carabinieri di Cremella alle cinque del mattino del 16 luglio 2024, quando un cittadino residente nella zona di via Italia Libera, a Nibionno, nei pressi del Vecchio lavatoio, sente delle urla femminili.
I militari si trovano di fronte a una donna con una vistosa ferita sanguinante alla testa e un uomo privo di sensi che sarebbe intervenuto per difenderla. La prima, nello stesso pomeriggio, si presenta ai carabinieri. Ammette di essere consumatrice abituale di cocaina, eroina e hashish, e di rifornirsi dai nordafricani dei boschi di Nibionno. Quella notte si sarebbe accordata con ‘il biondo’ per acquistare poche decine di euro di coca ed eroina. Ma a un certo punto lo spacciatore la accusa di avergli rubato altra droga, e comincia a picchiarla con delle bottiglie di birra. Lei, proprio nelle fasi iniziali dell’aggressione, sente il telefono squillare. All’altro capo c’è un suo amico, a cui chiede di intervenire, ma anche per questo finisce male. Verrà picchiato e si risveglierà tre giorni dopo al Manzoni di Lecco. Da questo episodio gli investigatori della compagnia carabinieri di Lecco ricostruiscono un giro di spaccio attivo a ogni ora, intercettando dai telefoni degli indagati contatti con oltre 40 clienti, per una somma complessiva di oltre 30mila euro di incassi in dosi di stupefacenti
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