L’assegno tra padre e figlio costa caro

Multa da seimila euro per un centesimo

Primaluna, mancava la dicitura “non trasferibile”

sono accusati di “riciclaggio di denaro”

L’importo era di mille euro: il contributo del papà di 83 anni per lavori sul tetto di casa

Primaluna

Maxi multa da seimila euro per un pagamento di mille euro, da padre a figlio, fatto con un vecchio assegno senza la dicitura “non trasferibile” che oggi è prestampata.

E per un solo centesimo: fino a 999,99 euro infatti si può utilizzare l’assegno in forma libera, applicando un’imposta di bollo da 1,50 euro.

La norma punisce il trasferimento di denaro perciò è sanzionato chi emette l’assegno e pure chi ne beneficia, quindi in viaggio c’è anche la seconda sanzione.

La disavventura è capitata a Primaluna e la racconta il protagonista: «Ho ricevuto un assegno dal papà perché due anni fa abbiamo fatto dei lavori di sistemazione del tetto della nostra casa. Io ho pagato ed a lui ho detto “Se vuoi contribuire, mi darai qualcosa quando puoi”. Mi ha fatto un assegno da 1.000 euro ed a dicembre l’ho incassato io, in banca. Successivamente mi hanno chiamato per dirmi che avevano segnalato l’assegno perché mancava la dicitura “non trasferibile”».

Da quel momento l’anziano padre ottantatreenne ed il figlio sono diventati per la sezione Antiriciclaggio di Milano della Ragioneria territoriale del ministero dell’Economia e finanze, “riciclatori di denaro”, ed è scattata la maxi sanzione.

L’articolo completo sul giornale in edicola.

© RIPRODUZIONE RISERVATA