Resti umani a Presallo, ancora nessuna certezza: il paese attende risposte

A tre mesi dal ritrovamento di ossa umane in un casolare di Presallo, sopra Bellano, non è ancora stata accertata l’identità. Tra le ipotesi, quella che possano appartenere a Osvaldo Lanfredini, scomparso nel 2020

Crandola

A tre mesi dal ritrovamento di ossa umane, avvenuto lo scorso 1° aprile in un casolare di Presallo, a Vendrogno sopra Bellano, non è ancora stato possibile stabilire a chi appartengano. Fin da subito, tra le ipotesi avanzate, ha preso piede anche quella che i resti possano essere di Osvaldo Lanfredini, appassionato camminatore scomparso nel gennaio 2020. Un’ipotesi legata al fatto che conosceva bene quel territorio e avrebbe potuto raggiungere Presallo scendendo da Crandola, passando per Taceno e arrivando a Vendrogno: un percorso impegnativo ma alla sua portata. È possibile che, una volta vicino al casolare, si sia sentito male. C’è anche chi suppone che i resti possano risalire a cinque o più anni fa, ma si tratta solo di congetture, perché al momento non sono emerse informazioni ufficiali.

«Non sappiamo ancora nulla – spiega il sindaco di Crandola, Matteo Manzoni –. Siamo in attesa di risposte, consapevoli dei lunghi tempi necessari per analisi di questo tipo. In paese c’è molta attesa». Attesa anche solo per escludere che si tratti proprio di Lanfredini, che lo scorso 2 aprile ha compiuto 56 anni e di cui non si hanno più notizie dal 20 gennaio 2020, poco prima dell’inizio dell’emergenza sanitaria. Nei mesi scorsi, proprio il sindaco Manzoni – legato da amicizia all’uomo – aveva ricordato che in passato era già capitato che Lanfredini sparisse per qualche giorno, ma ora sono trascorsi oltre cinque anni. È evidente che i resti potrebbero appartenere a chiunque, anche a una persona di passaggio che si è sentita male e che nessuno ha mai cercato in questa zona.

Al momento non ci sono certezze, e potrebbero volerci ancora mesi prima di ottenere un riscontro attraverso l’analisi del DNA, sempre ammesso che sia possibile farlo, dal momento che il profilo genetico potrebbe anche non essere presente nella banca dati delle persone scomparse. Nella zona di Crandola e dintorni si ipotizza che possa trattarsi di Osvaldo Lanfredini, ma si tratta solo di una supposizione: i resti potrebbero appartenere a chiunque, anche a una persona scomparsa che i familiari non hanno mai cercato in Valsassina o sopra Bellano, perché non hanno mai immaginato potesse trovarsi in quei luoghi.
Furono alcuni colleghi di lavoro a lanciare l’allarme per la scomparsa di Osvaldo Lanfredini, preoccupati perché non lo vedevano da quasi un mese. Così, il 17 febbraio 2020 venne formalizzata la segnalazione, seguita da un appello della Prefettura e dall’arrivo della troupe della trasmissione “Chi l’ha visto?”. Ma, purtroppo, ancora oggi dell’uomo non si hanno notizie. Lanfredini era uscito di casa senza il cellulare, che avrebbe potuto fornire almeno qualche indicazione utile sui suoi spostamenti.

Ora si attendono i risultati delle analisi sui resti ritrovati a Presallo, ma, come già sottolineato, per il momento si tratta solo di ipotesi e ci vorrà ancora tempo per avere risposte certe.

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