Lecco, Europee: Fratelli d’Italia al 33,5%, secondo il Pd con il 21,98%. Rieletto Pietro Fiocchi

Affluenza al 58,16%, otto punti in meno rispetto a cinque anni fa

Crolla l’affluenza alle elezioni europee in provincia di Lecco. Cinque anni fa aveva votato il 66,22%, questa volta si è recato alle urne il 58,16% degli aventi diritto al voto. Due sono i vincitori: la premier e il suo partito. Fratelli d’Italia raggiunge il 33,5%, le preferenze a Giorgia Meloni (anzi, solo a Giorgia) superano quota 14mila. Rieletto l’europarlamentare Pietro Fiocchi con 19mila preferenze.

Il confronto

Una vera e propria “sostituzione politica”, se si considera che cinque anni fa alle Europee era stata la Lega a marcare un 45% di consensi sul territorio lecchese, con Fratelli d’Italia fermo al 5,76%. Altre epoche, altre dinamiche, ma il contrasto con il dato odierno di Salvini (il 13,5% su base provinciale) è plateale.

Il Carroccio rientra di fatto nei ranghi delle politiche 2022 (era al 16%), con FdI che addirittura migliora il dato di quattro punti. Migliora Forza Italia, che prende il 9,2% e dimostra quindi di resistere ai venti avversi degli scorsi anni.

Nel campo opposto, il Pd conquista il 22% nel Lecchese, in buona parte trainato dai grandi centri (a Lecco e Merate il partito di Schlein viaggia sopra il 26%), Verdi-Sinistra il 6,6% in linea con il dato nazionale, e il Movimento Cinque Stelle si attesta al 4,7% (che migliora di poco il 3% delle Regionali 2023, ma certifica la sostanziale scomparsa dallo scenario politico provinciale).

Delusione anche per i centristi di Renzi e Calenda: Stati Uniti d’Europa e Azione prendono rispettivamente al 3,5% e al 4,1%. Sotto il 2% la lista di Santoro, Pace terra e dignità, e confinate ai decimali le aggregazioni politiche di Cateno de Luca e Stefano Bandecchi.

Sul territorio

Analizzando le dinamiche tra le aree lecchesi e i principali Comuni, si nota una Lega in difficoltà anche nel tradizionale serbatoio di voti di Lago e Valle. Il bonus del circondario se lo prende infatti Fratelli d’Italia, che sfiora il 40% in diversi municipi valsassinesi (ad esempio il 39% a Barzio e Pasturo), il Pd resta abbastanza stabilmente sotto il 20% (toccando anche il 14% in alcuni casi), la Lega tiene anche il 25% in poche roccaforti (è il caso di Premana), ma in molti Comuni è sotto al 15% (ad esempio è al 13% a Mandello e Ballabio).

Per quanto riguarda il circondario, colpisce come nemmeno nell’hinterland lecchese (e soprattutto a Valmadrera) sia riuscito a sfondare il contenitore politico di Matteo Renzi. Il Pd stesso è di fatto in media provinciale (alzando la propria quota al 25% solo a Malgrate e Galbiate).

Negli stessi Comuni, la Lega, al contrario, cala fino quasi a toccare il 10%, risalendo al 13% solo nella roccaforte Calolzio.

Il capoluogo

Toccando però il capoluogo, è stata battaglia all’ultimo voto tra Fratelli d’Italia e Pd, con i dem al 27,3%, solo due punti sotto i meloniani. La Lega è al 9,8%, ampiamente sotto la media provinciale e lombarda, praticamente tallonata da Forza Italia, al 9.2%. Viaggia sopra media invece Alleanza Verdi-Sinistra all’8,1% e anche Azione al 4,9%. Chiudono M5S al 4,7% e Stati Uniti d’Europa al 4%.

In Brianza viaggia sopra la media regionale Forza Italia (che supera il 10% a Oggiono e Casatenovo). Il Pd fa segnare il 26% a Merate, ma crolla al 16% a Molteno e Bosisio. A Osnago exploit della Sinistra che sfiora il 12%.

© RIPRODUZIONE RISERVATA