Lecco, Teleriscaldamento: Regione Lombardia esclude la Via

La valutazione di impatto ambientale non sarà necessaria per la centrale termica. La Provincia ora dovrà rilasciare l’autorizzazione definitiva al progetto

Lecco

L’iter burocratico e amministrativo del progetto per la centrale termica a servizio del teleriscaldamento che dovrebbe sorgere al Caleotto non viene azzerato, ma prosegue. Come comunicato da Acinque energy greenway, la società che si occupa della realizzazione del teleriscaldamento, ieri Regione Lombardia ha formalmente confermato la scelta di non sottoporre il progetto a valutazione di impatto ambientale, cosa che avrebbe riportato l’intera pratica al punto di partenza.

Ora la palla passa alla Provincia di Lecco, l’ente formalmente competente per il rilascio dell’autorizzazione unica ambientale, ovvero il via libera definitivo al progetto. Vista la delicatezza della questione, lo scorso 22 dicembre villa Locatelli ha stanziato quasi 11 mila euro per affidare allo studio romano Gattamelata l’incarico di assistenza legale nella gestione della pratica. Nel dettaglio, il progetto riguarda un’area di 1500 metri quadri all’interno del polo industriale del Caleotto, dove dovrebbe sorgere una centrale termica composta da tre cogeneratori e quattro caldaie. Lo scopo di questo impianto è recuperare il cascame termico del forno di laminazione, oggi dissipato, per produrre acqua calda a servizio della rete di teleriscaldamento. Al contempo, si produrrà energia elettrica che verrà poi ceduta all’impresa per uso industriale. Secondo quanto spiegato in conferenza stampa dai tecnici di Acinque a inizio novembre, lo scopo delle caldaie, oggi alimentate a metano e in futuro a biometano secondo le previsioni, è quello di permettere il raggiungimento del fabbisogno termico e gestire i picchi di utilizzo del teleriscaldamento.

La conferenza dei servizi relativa a questo progetto è partita a gennaio 2024 e ha visto il coinvolgimento di diversi enti. La stessa Regione aveva già scelto di non sottoporre il progetto per la centrale del Caleotto a valutazione di impatto ambientale nel maggio 2024 sulla base del primo studio preliminare ambientale redatto da Tecno Habitat, su incarico di Acinque energy greenway. La svolta, però, è arrivata a fine settembre, ovvero dopo l’approvazione da parte del consiglio comunale di Lecco della delibera di variante urbanistica necessaria per autorizzare la centrale. Una delibera che, come ribadito a più riprese dall’amministrazione nelle scorse settimane, non avrà effetto fino a quando la Provincia non rilascerà l’autorizzazione unica ambientale. Nei giorni successivi a quel consiglio, i consiglieri di minoranza Lorella Cesana e Corrado Valsecchi, grazie all’ausilio di alcuni tecnici, hanno portato alla luce un importante errore di calcolo nella prima relazione di Tecno Habitat. Sulla base di questa segnalazione, a fine novembre Regione ha bloccato l’iter e chiesto al proponente di integrare la documentazione inerente all’impatto ambientale del progetto. Regione ha dapprima chiesto un parere sulla nuova relazione inviata da Acinque, firmata sempre da Tecno habitat, agli enti coinvolti nella conferenza dei servizi e poi ha confermato la scelta di non assoggettare a valutazione di impatto ambientale il progetto.

La comunicazione ha influenzato il dibattito ieri sera in consiglio comunale, dove si discuteva la proposta dei consiglieri di Cesana e Valsecchi di sospendere l’efficacia della delibera del 29 settembre. Il provvedimento è stato bocciato, ma la minoranza ha evidenziato come sia ad oggi impossibile dire se la nuova centrale inquinerà meno delle attuali caldaie domestiche perché nella nuova relazione di Tecno habitat sono stati usati dei dati sulle emissioni diversi da quelli usati nella prima analisi.

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