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Mercoledì 16 Luglio 2025
Merate, contenzioso sulla palestra: il Comune offre 10mila euro
L’amministrazione offre 10mila euro all’azienda Bonacina per la palestra della scuola Manzoni. L’azienda ne chiede 270 mila e la vicenda è in tribunale
Merate
Diecimila euro invece di 270 mila. È quanto offre l’amministrazione comunale del sindaco Mattia Salvioni all’azienda Bonacina di Galbiate, che ha realizzato la palestra della scuola secondaria Manzoni e che ha un contenzioso con Palazzo Tettamanti.
Qualche giorno fa, la giunta meratese ha infatti approvato una delibera che quantifica in 9.968 euro più Iva la somma che il Comune è disposto a versare all’impresa galbiatese per lavori aggiuntivi eseguiti per la realizzazione della palestra.
La vicenda affonda le radici nel marzo 2024, quando l’impresa Bonacina aveva avviato un’azione legale contro l’amministrazione comunale, citando in giudizio il Comune davanti al Tribunale di Lecco. L’azienda rivendicava infatti il pagamento di ulteriori 271 mila euro oltre a quelli già incassati per l’esecuzione dell’intervento. A tale cifra si arrivava sommando ai 200 mila euro per interventi originariamente non previsti, e tecnicamente definiti “riserve”, altri 71 mila euro di revisione prezzi.
Una cifra di tutto rispetto considerando che l’opera era stata inizialmente appaltata per 1.115.263 euro, poi salita a 1.591.061 euro a seguito di varianti al progetto originario.
Fin da subito, il sindaco Mattia Salvioni si era però dichiarato convinto che dalle casse comunali non sarebbero usciti tutti quei soldi. «L’opera - aveva detto - è stata appaltata a corpo».
La svolta è arrivata nel momento in cui il Tribunale ha nominato un consulente tecnico d’ufficio. L’ingegner Narghes Doust ha tentato la strada della conciliazione e proposto un riconoscimento di 117.482 euro più Iva in favore della Bonacina. Cifre evidentemente non giudicate congrue dagli amministratori di Merate, che si sono rivolti a un consulente di parte che, ribadendo ancora una volta che l’opera pubblica era stata aggiudicata a corpo, e che quindi nessun compenso aggiuntivo può essere richiesto per lavori che siano «tecnicamente e intrinsecamente indispensabili alla funzionalità, completezza e corretta realizzazione dell’opera», è arrivato a contestare le numerose riserve dell’azienda Bonacina.
Nella delibera, si precisa che il Comune ha deciso di accoglierne soltanto quattro, per un totale complessivo che ammonta appunto a 9.968 euro più Iva.
A questo punto, non resta che attendere quello che deciderà l’azienda. Se la Bonacina dovesse accettare la proposta del Comune di Merate, la vicenda si chiuderebbe. Diversamente, se così non fosse, il contenzioso andrà avanti con tutto quello che ne consegue anche a livello di incarichi professionali per entrambe le parti, con il rischio che alla fine il costo sarà assai più salato.
Prudenzialmente, precisa ancora la delibera della giunta Salvioni, il Comune di Merate ha comunque già provveduto ad accantonare in un fondo contenzioso oltre mezzo milione di euro, cifra più che sufficiente a soddisfare ogni richiesta della ricorrente.
Fabrizio Alfano
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