“Nidi gratis plus”, da Regione Lombardia un sostegno alle famiglie lecchesi

Il sottosegretario Mauro Piazza: «Confermato l’impegno che rafforza il sistema dei servizi educativi»

Lecco

Un aiuto alle famiglie con bambini piccoli. Regione Lombardia ha approvato “Nidi gratis plus”, il sostegno destinato ai nuclei familiari con Isee fino a 25mila euro. La grande novità è la programmazione triennale, che consentirà di pianificare gli interventi su un arco temporale più ampio e stabile. La misura coprirà, infatti, con un unico provvedimento, i tre anni educativi 2025/2026, 2026/2027 e 2027/2028, con un investimento complessivo di 60milioni di euro, grazie ai fondi del Programma regionale Fse+ 2021/2027.

L’obiettivo è quello di favorire l’accesso ai servizi per la prima infanzia da parte delle famiglie in condizioni di vulnerabilità economica e sociale, sostenendo al contempo la conciliazione tra vita e lavoro e riducendo i costi sostenuti per la frequenza dei nidi e micronidi, pubblici o convenzionati.

Grazie a questa misura, le famiglie potranno beneficiare di un abbattimento delle rette degli asili nido pubblici e privati autorizzati convenzionati, in aggiunta al “bonus nido” nazionale erogato dall’Inps. Come nelle altre edizioni, per le famiglie con Isee fino a 20mila euro sarà possibile azzerare l’intera quota di retta mensile che eccede l’importo rimborsabile da Inps, per le famiglie con Isee da 20mila a 25mila euro verrà garantita una quota di retta mensile che eccede l’importo rimborsabile da Inps fino ad un contributo pubblico massimo di 100 euro mensili.

Il contributo regionale sarà gestito direttamente dai Comuni, che riceveranno per ciascuna edizione un’anticipazione fino al 30% del contributo erogabile sulla base dei dati storici delle precedenti edizioni.

«Questa misura – dice il sottosegretario alla presidenza di Regione Lombardia, Mauro Piazza – conferma l’impegno della Regione Lombardia a sostegno delle famiglie, rafforzando il sistema dei servizi educativi, garantendo maggiore stabilità e contribuendo a una reale conciliazione tra vita familiare e lavorativa, in particolare per le madri».

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