Valmadrera, Bindi: «La Sanità lombarda non si prende cura del malato»

Duro intervento dell’ex ministro all’incontro di Leggermente: «Si limita a guadagnare»

Valmadrera

«Quella lombarda è una Sanità che non si prende cura della persona: non produce la salute, si limita a guadagnare sulla malattia»: parole pesanti, in grado sicuramente di far discutere, sono state pronunciate da Rosy Bindi ospite l’altra sera del centro culturale Fatebenefratelli di Valmadrera per presentare il proprio ultimo libro, “Una sanità uguale per tutti - Perché la salute è un diritto”, nell’ambito della rassegna “Leggermente”.

Durante l’incontro, è intervenuto anche Marco Trivelli, direttore generale di Asst Lecco, difendendo «l’organizzazione e la gestione della Sanità in Lombardia». “Leggermente” - manifestazione di promozione della lettura - è organizzata da Confcommercio e Assocultura Confcommercio Lecco col patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del ministero dell’Istruzione, della Regione Lombardia e del Comune di Lecco, col contributo della Camera di Commercio di Lecco-Como e della Provincia di Lecco.

A dialogare con l’ex ministro della Sanità sono stati il giornalista Stefano Spreafico e Antonio Rusconi, già parlamentare e ora assessore del Comune di Valmadrera. Ha affermato Bindi: «In Italia la Sanità vive le conseguenze di una mancanza di cura, in questi anni, per un definanziamento ormai evidente. Siamo molto lontani dal finanziamento pubblico degli altri grandi Paesi europei. La nostra è una Sanità in affanno, soprattutto per la carenza di personale e di una programmazione che tenga conto del cambiamento della domanda di salute. In Italia circa il 40% della popolazione è cronica: si parla di una pandemia della cronicità, ma noi continuiamo con una Sanità fondata prevalentemente sulle prestazioni ospedaliere, dimenticando il territorio, il domicilio e, di conseguenza, indebolendo anche le grandi eccellenze alle quali dovremmo riservare la cura nei momenti in cui è effettivamente richiesta».

Ha proseguito Bindi: «C’è chi sostiene che il nostro sistema è in crisi e bisogna cambiarlo: da parte mia, ritengo che, per quanto in crisi, sia il migliore al mondo: dunque, si deve correggere ciò che non va, ma rafforzando le scelte compiute negli anni 70 e rinnovate alla fine degli anni 90».

Bindi, che 25 anni fa - proprio nelle vesti di ministro - inaugurò l’ospedale di Lecco, ha proseguito: «Sicuramente, la Lombardia ha eccellenze da alcuni punti di vista innegabili, però ha dimenticato l’anima vera del modello universalistico, che è appunto quella della presa in cura della persona in tutti i suoi aspetti: essendosi molto concentrata sull’aspetto prestazionistico, ha anche espanso molto il privato; di conseguenza, è una Sanità che non si prende cura della persona».

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