Dazi, guerre e mercati La partita diventa globale

L’intervista Paola Cranchi analizza tendenze e segnali per il settore in una fase di incertezza

Il momento di mercato per la nautica è molto delicato. Da maggio a luglio chi aveva pianificato ordini per la prossima stagione ci ha ripensato. Dobbiamo essere molto attenti e capaci, è un momento di prudenza per il nostro settore. Fra settembre e ottobre, con i maggiori saloni, capiremo meglio dove andrà la stagione». Paola Cranchi, responsabile marketing di Cranchi Yachts, azienda valtellinese che con 215 addetti fra le due sedi produttive e altrettanti centri assistenza progetta e produce imbarcazioni di lusso da oltre 150 anni, si prepara al partecipare al 65° Salone Internazionale della Nautica, a Genova, un appuntamento storico per l’azienda di Piantedo vincitrice del Leone d’Oro per l’imprenditoria e presente in questo periodo alle grandi fiere di settore, da Cannes (la scorsa settimana), a Genova, a Monaco più altri appuntamenti itnernazionali. L’imprenditrice riflette un sentiment di incertezza diffuso nel settore nautico internazionale.

A confermarlo nei numeri c’è lo studio di Deloitte e Confindustria Nautica dal titolo “The State of the Art of the Global Yachting Market 2025 Edition”, che a livello globale dopo un 2023 di risultati record ha attraversato un 2024 con una previsione in flessione (-5%), ma non per il segmento premium e per i grandi yacht che hanno invece una crescita attesa fra il 5 e il 10%. L’Italia si conferma tuttavia la prima industria nautica esportatrice a livello mondiale, col 90% della produzione destinato all’export e con una leadership nei superyacht.

© RIPRODUZIONE RISERVATA