La tempesta geomagnetica iniziata tra il 5 e il 6 novembre ha per il momento ridotto la sua intensità : secondo quanto riportato dal Centro di previsione meteorologica spaziale dell'agenzia statunitense Noaa , la perturbazione del campo magnetico terrestre, nelle prime ore del 7 novembre è al livello G1 , quello più basso . Si prevede, però, l'arrivo di un'altra espulsione di massa coronale o Cme, cioè un'espulsione di materia sotto forma di plasma, che dovrebbe colpire la Terra tra oggi e domani e che potrebbe portare la tempesta a intensificarsi nuovamente fino al livello G3 , già raggiunto nella giornata di ieri.
"Il 5 novembre sono state emesse dal Sole due Cme ", dice all'ANSA Mauro Messerotti, docente di Meteorologia spaziale all'Università di Trieste. "La prima è arrivata ieri e la seconda dovrebbe arrivare tra oggi e domani . Queste Cme sono state emesse da una regione molto attiva e produttiva, identificata con la sigla AR4274 , che risulta molto complessa dal punto di vista magnetico: possiede, infatti, molta energia - continua Messerotti - che ha rilasciato sotto forma di un elevato numero di brillamenti solari e Cme".
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