Con la
ricerca
, anche l'
industria
si prepara alla rivoluzione delle
tecnologie quantistiche
, possibile solo con un
investimento di un miliardo in cinque anni
sul quale dovrà decidere la
Legge di Bilancio
. E' il quadro emerso a Napoli, nella conferenza degli addetti scientifici e spaziali e degli esperti agricoli organizzata dal ministero degli Esteri a Napoli, presso l'osservatorio di Capodimonte dell'Istituto Nazionale di Astrofisica.
Le tecnologie quantistiche costituiscono "un
cambiamento di sistema
" destinato ad avere
ricadute
su
moltissimi settori della ricerca e dell'industria
, ha detto il ministro dell'Università e della Ricerca Anna Maria Bernini. Il cambiamento è iniziato il
10 luglio 2025 con l'approvazione della Strategia nazionale per le tecnologie quantistiche
e disponibile
online dal 5 settembre
, ed è già chiaro che sono
molti
i
settori dell'industria
e della ricerca
che potrebbero avere
grandi vantaggi
, come quello farmaceutico, la meteorologia e la geologia.
Avere adottato una Strategia quantistica "ci rende
competitivi nel mondo
perché si applica naturalmente alle pubbliche amministrazioni, alla ricerca, ma anche e soprattutto alle imprese", ha aggiunto il ministro. E' un passaggio necessario perché "se vogliamo essere competitivi in un mondo che cambia molto velocemente, dobbiamo cambiare le nostre strategie con altrettanta velocità. Ed è quello che abbiamo fatto finora".
Ad accompagnare il cambiamento ci sono poi tecnologie potenti come il
supercalcolo
, un settore che vede l'Italia come una potenza mondiale del supercalcolo", come l'ha definita Antonio Zoccoli, presidente della Icsc - Centro Nazionale di Ricerca in High-Performance Computing e presidente dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. L'Italia è "fra i primi 3 Paesi al mondo con maggiore potenza di calcolo", ha aggiunto.
"Il governo ha già discusso e ha approvato la nostra Strategia in una riunione del Consiglio dei ministri", ha detto il coordinatore della Strategia nazionale sulle Tecnologie quantistiche Tommaso Calarco, professore di Fisica teorica della materia all'Università di Bologna. La Strategia è il
risultato di un grande lavoro di squadra
fra i ministeri degli Esteri, della Difesa, delle Imprese e del Made in Italy, il Dipartimento per la Trasformazione Digitale della presidenza del Consiglio dei ministri e l'Agenzia nazionale per la cybersicurezza. Tutti insieme, ha detto Calarco, hanno "formulato la
raccomandazione
di un
investimento
dell'ordine di
un miliardo su cinque anni
, per
rimanere al passo con il resto delle attività a livello europeo
". E' una "raccomandazione che esprimiamo coralmente, non solo da parte della comunità scientifica ma anche da parte dei decisori politici", ha rilevato.
"Naturalmente questo
richiede una concretizzazione
a livello di
Legge di bilancio
e questa è una decisione dei decisori politici sulla quale noi scienziati non abbiamo, chiaramente, più di tanto voce in capitolo. Siamo molto molto contenti e ottimisti - ha detto ancora - per il fatto che questa strategia, con questa raccomandazione, sia condivisa in maniera veramente molto ampia". L'impegno economico, ha concluso, "è sicuramente sostanzioso, ma non è impossibile da raggiungere. Il prossimo passaggio per concretizzarlo sarebbe quindi proprio nella Legge di bilancio, e poi si passerebbe allo sviluppo delle strutture che abbiamo raccomandato all'interno della Strategia".
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