
Ansa Tecnologia
Giovedì 28 Agosto 2025
Rivoluzione Francese, la Grande Paura si diffuse come un virus
Nel 1789, all'inizio della
Rivoluzione francese
, l’
ondata di panico
conosciuta come ‘
Grande Paura
’ si
diffuse nella popolazione
al pari di un
virus
, muovendosi
attraverso la rete viaria
a una media di
45 chilometri al giorno
e colpendo soprattutto le
aree più ricche e alfabetizzate
del Paese. Lo indicano i
modelli epidemiologici
solitamente usati per studiare la
propagazione delle malattie
, e
applicati
a questo
storico fenomeno sociale
dai ricercatori dell’Università Statale di Milano in collaborazione con l’Université Paris 8 e l’Università di Tolone. I risultati,
utili
a
decifrare
anche
fenomeni attuali
come la
diffusione di fake news
, sono
pubblicati
sulla rivista Nature.
Lo studio
ricostruisce
passo dopo passo la
diffusione della Grande Paura
tra il
20 luglio e il 6 agosto 1789
, quando in tutta la Francia dilagò un’
ondata incontrollata
di
voci su bande armate
e
complotti
orditi dall’aristocrazia per sopprimere la Rivoluzione. Un
panico
che alimentò le
rivolte dei contadini
contro i proprietari terrieri e la
distruzione di documenti feudali
(eventi che spinsero il 4 agosto l’Assemblea Nazionale ad annunciare la fine dei privilegi feudali).
I ricercatori hanno incrociato
fonti storiche
,
mappe
antiche,
dati demografici
e
socioeconomici
dell’epoca (come il prezzo del grano, l’alfabetizzazione e la proprietà della terra),
rielaborandoli
attraverso un
approccio innovativo
basato su
modelli epidemiologici
. Hanno così scoperto che la
Grande Paura
si è
propagata attraverso le strade
, seguendo uno
schema simile a quello dei virus
e toccando il
picco del 'contagio' il 30 luglio
1789
. Gli studiosi hanno anche calcolato che
le voci avanzavano
alla
velocità media
di
45 chilometri al giorno
passando da un villaggio all’altro e che il
40% dei luoghi coinvolti
si trovava
vicino a una stazione di posta
.
Le
aree
con
maggiore alfabetizzazione
e
ricchezza
(ma anche con i
prezzi del grano più alti
) sono risultate le
più colpite
. Questo suggerisce che la Grande Paura non fu solo una reazione emotiva incontrollata, ma di una
risposta a una situazione insostenibile
dovuta a
prezzi del grano alle stelle
e a
leggi
sulla
proprietà della terra
sfavorevoli
ai contadini.
“La Grande Paura rappresenta un
esempio
del ruolo che la
diffusione di voci
può avere nel guidare cambiamenti politici – osserva Stefano Zapperi, professore al Dipartimento di Fisica ‘Aldo Pontremoli’ dell’Università degli Studi di Milano e coautore dello studio - e
capire come le voci si diffondono
ci aiuta a comprendere non solo il passato, ma anche
come reagiamo alle crisi oggi
. L’approccio innovativo di questa ricerca dimostra che i
fenomeni sociali
(anche quelli di oltre due secoli fa) possono essere
analizzati
con
strumenti scientifici moderni
. Come i
social network
oggi diffondono informazioni (e disinformazione), così anche le
reti fisiche del XVIII secolo
(strade, uffici postali, comunicazioni ufficiali)
potevano innescare reazioni a catena
su
scala nazionale
”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA