
Sfide tra robot
,
dibattiti
,
laboratori didattici
e
contest
con
4.000 studenti
arrivati da
tutta Italia
: è un successo la diciottesima edizione della RomeCup,
fino al 9 maggio
, negli spazi dell'Università di Roma Tre e del Campidoglio, dove si discute del futuro dell'innovazione e dei rapporti tra intelligenza umana e intelligenza artificiale.
"RomeCup è molto più di un evento: è una piattaforma di possibilità, un acceleratore di fiducia, una mappa viva dei nuovi bisogni educativi e delle opportunità sociali emergenti. È il luogo dove tecnologia e umanità si incontrano, non per competere, ma per costruire insieme". Ha detto Mirta Michilli, direttrice generale della Fondazione Mondo Digitale.
A guidare questa edizione sono state le
domande sul futuro
nei
rapporti tra uomo e macchina
, tema al centro anche del convegno di apertura nel quale il presidente dell'Associazione Italiana per l'Intelligenza Artificiale, Gianluigi Greco, ha detto che "dobbiamo allenare la nostra capacità di
convivere con queste tecnologie sviluppando uno spirito critico.
L'etica richiede la comprensione del nuovo mondo. Non bastano solo hard skills: dobbiamo esercitare
due capacità essenziali
, saper porre
domande
e
contestualizzare
. Anche le nostre
competenze linguistiche
sono
fondamentali
: senza di esse,
rischiamo di perdere la poesia
. E non possiamo permetterci di perdere un'altra competenza ancora più preziosa: l'empatia".
Come sempre al centro di RomeCup sono le scuole e le competizioni tra i robot realizzati da squadre di ragazze e ragazzi in arrivo da tutta Italia, così come i workshop formativi, incontri con ricercatori, presentazioni di progetti come quelli dell'Istituto Italiano di Tecnologia o il servizio di salvataggio in mare guidato dall'IA e sviluppato dalla startup HumanDroneTeam con la Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa.
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