
Ansa Tecnologia
Lunedì 01 Settembre 2025
Stop alla crisi umanitaria a Gaza, l'appello degli scienziati
Risolvere
al più
presto
la
crisi umanitaria
nella
Striscia di Gaza
, lo stato diffuso di
malnutrizione
e il
collasso sanitario
a cui è stata ridotta,
garantendo
al contempo il
rilascio degli ostaggi
nelle mani di Hamas: è quanto chiede il Gruppo 2003 per la ricerca scientifica (che riunisce gli scienziati italiani che figurano tra i ricercatori più citati nella letteratura scientifica mondiale), associandosi al monito che era già stato lanciato lo scorso luglio dal presidente dell'Accademia delle scienze di Israele, David Harel.
Riferendosi anche alla guerra in Ucraina, il Gruppo 2003 osserva in una nota che "ci troviamo ormai davanti alla realtà di
guerre
che prendono la
popolazione civile
come
bersaglio principale
e non occasionale. Ci sembra quindi giusto associarci all'appello dei colleghi scienziati che testimoniano le ragioni dell'umanità troppo spesso calpestate".
Nel suo appello, Harel aveva scritto parole molto nette sulla situazione mediorientale: "non possiamo rimanere in silenzio di fronte alla terribile
crisi umanitaria
nella
Striscia di Gaza
che mette a
repentaglio
la
vita
e la
salute di centinaia di migliaia di persone
". E ancora: "una crisi sanitaria di questa portata ha
conseguenze a lungo termine
: epidemie, mortalità infantile e feriti che avrebbero potuto essere salvati, gravi danni allo sviluppo di un'intera generazione di bambini e un aggravamento dei cicli di povertà, traumi e radicalizzazione. Tutto ciò
va ben oltre un problema umanitario
locale
, costituendo una minaccia sanitaria, sociale e per la sicurezza che mette in
pericolo la stabilità dell'intera regione
e che avrà
ripercussioni anche su Israele
, sulla sua posizione economica e scientifica e sul suo futuro in termini di cooperazione regionale e internazionale".
Per questo, "in qualità di presidente dell'organismo di vertice della comunità scientifica israeliana", Harel aveva chiesto "al governo israeliano di agire immediatamente", anche per raggiungere un accordo che permettesse il rilascio degli ostaggi tenuti da Hamas.
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