Polimi, Italia già rilevante nella filiera del nuovo nucleare

(ANSA) - ROMA, 26 NOV - Sebbene l'Italia non disponga attualmente di centrali nucleari, è già ampiamente presente nella filiera europea del nucleare, con un ruolo significativo nell'ambito della componentistica avanzata, dell'ingegneria e dei servizi specialistici. E' quanto emerge da uno studio dell'Energy&Strategy della Polimi School of Management che dedica un approfondimento specifico agli Small Modular Reactors (SMR) e agli Advanced Modular Reactors (AMR), tecnologie oggi considerate centrali nei programmi energetici di sviluppo del nucleare sia in Europa che negli Stati Uniti e in Asia. Gli SMR, nuovi reattori in fase di sviluppo caratterizzati da taglie ridotte (fino a 400 MW), maggiore flessibilità operativa e tempi di costruzione stimati più brevi, "rappresentano - si legge nello studio- una possibile soluzione per integrare capacità programmabile e a basse emissioni in sistemi energetici dominati da rinnovabili non programmabili.

Gli AMR, ossia i nuovi reattori di IV generazione, sono invece ancora in fase di ricerca (TRL 5-6) e si distinguono per le elevate temperature di uscita e una gestione ottimizzata del combustibile, aprendo a usi cogenerativi e industriali particolarmente rilevanti. Secondo le analisi condotte nell'ambito della SMR pre-Partnership europea, il 24% del campione di fornitori è in Italia, davanti a Francia (21%) e Finlandia (20%). (ANSA).

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