
Si restringe
tra il 9 e il 12 maggio
la finestra per il
rientro incontrollato
nell'
atmosfera
del detrito spaziale
Kosmos 482
, un modulo di discesa (lander) sovietico del peso di 500 chili, racchiuso in un guscio protettivo di titanio, che
potrebbe non disintegrarsi completamente
raggiungendo così la superficie terrestre. Il detrito, che ha un
diametro di un metro
, potrebbe cadere nella
serata di sabato 10 maggio
con un
margine di incertezza
di
circa 36 ore,
stando agli ultimi calcoli aggiornati dall'esperto di satelliti Marco Langbroek, docente di Space Situational Awareness all'Università tecnica di Delf (Paesi Bassi).
Ancora
nessuna indicazione chiara
per quanto riguarda le
regioni del mondo più a rischio
di impatto: il rientro potrebbe avvenire tra 52 gradi di latitudine nord e 52 gradi di latitudine sud, una
fetta del globo molto ampia
che include
gran parte degli oceani e delle terre emerse
, compresi
Stati Uniti
,
Europa centro-meridionale
,
America centrale
e
meridionale
,
Africa
,
Cina
,
India
e
Australia
.
L'i
ncertezza
su
data e luogo
diminuirà man mano che ci avvicineremo al
rientro effettivo
, anche se il
margine di errore
resterà comunque
elevato fino all'ultimo
.
Kosmos 482
venne
lanciato
dall'
Unione Sovietica
il
31 marzo 1972
per raggiungere
Venere
. Il lander riuscì a raggiungere la sua
orbita
di parcheggio attorno alla Terra, ma un
problema a un timer
portò allo
spegnimento prematuro di un motore
, non permettendo alla sonda di ripartire verso la sua vera destinazione. "Documenti storici russi recentemente declassificati, scoperti da Anatoly Zak, sottolineano che, dopo il guasto, il lander fu deliberatamente separato dal veicolo principale dagli operatori della sonda", scrive Langbroek sul suo blog. "La mia analisi, pubblicata nel 2022, suggerisce che ciò sia avvenuto nel giugno del 1972".
Nelle scorse ore il cacciatore di satelliti olandese Ralf Vandebergh è riuscito ad acquisire una prima serie di immagini della capsula nell'orbita terrestre. Dalla sua sagoma sferica sembra sbucare una struttura allungata che Vandebergh ipotizza possa essere il paracadute fuoriuscito. Non è dello stesso parere Langbroek, il quale sostiene che il presunto paracadute nelle immagini sia in realtà un artefatto dovuto al movimento del telescopio e alla distorsione atmosferica.
© RIPRODUZIONE RISERVATA