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Mercoledì 26 Novembre 2025
Cantanti famosi meno longevi, vivono fino a 4 anni in meno
La
celebrità costa cara
ai
cantanti
: quelli più famosi
muoiono in media 4 anni prima
rispetto ai colleghi meno noti
, probabilmente perché la vita sotto i riflettori comporta un
livello di stress
nocivo per la salute
tanto
quanto altri fattori di rischio
come il
fumo
. E' quanto emerge dallo studio osservazionale condotto su quasi
650 artisti
di Europa, Regno Unito e Nord America. I risultati sono
pubblicati
su Journal of Epidemiology and Community Health dai ricercatori della tedesca Witten Herdecke University.
Lo studio ha preso in esame la
biografia
di
324 cantanti famosi
(scelti dal database 'Top 2000 Artists of All Time' di acclaimedmusic.net) e
324 meno
noti
, confrontandoli per anno di nascita, sesso, nazionalità, etnia, genere musicale e status di cantante solista o leader di una band. La maggior parte dei cantanti apparteneva al genere rock (65%), seguito da
R&B
(14%),
pop
(9%),
new wave
(6%),
rap
(4%) ed
elettronica
(2%). Oltre la metà (59%) dei cantanti faceva parte di una band; il 29% era solista, mentre il 12% si esibiva sia da solista che in una band. Nello specifico, sono stati inclusi solo gli
artisti attivi dopo il 1950
e
prima del 1990
per raccogliere informazioni sufficienti sul rischio di morte entro la fine di dicembre 2023.
L'
analisi dei dati
dimostra che,
in media
, i
cantanti famosi
vivono
fino all'età di 75 anni
, mentre quelli
meno famosi
arrivano in media fino a
79 anni
. Sebbene l'
appartenenza a una band
risulti associata a un
rischio di morte inferiore del 26%
rispetto al cantare da
solista
, l'inclusione di questa variabile non cambia l'effetto complessivo della fama, poiché i
cantanti famosi
hanno comunque il
33% di probabilità in più
di
morire prima
rispetto ai loro
colleghi meno noti
.
In media, il rischio di morte aumenta solo dopo il raggiungimento della fama e rimane significativamente associato per tutto il periodo in cui si mantiene la celebrità. L'aumento del rischio associato alla fama è paragonabile ad altri rischi per la salute noti, come il fumo occasionale, che conferisce un rischio di morte aumentato del 34%.
Una possibile spiegazione per questi risultati potrebbe risiedere "nel peculiare stress psicosociale che accompagna la fama, come l'intenso controllo pubblico, la pressione legata alle performance e la perdita della privacy", scrivono i ricercatori. "Questi fattori di stress possono alimentare disagio psicologico e comportamenti di adattamento dannosi, rendendo la fama un peso cronico che amplifica il rischio occupazionale esistente".
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