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Venerdì 07 Novembre 2025
Cervello, in migliaia di immagini l'atlante 3D delle connessioni
E' nato da
migliaia di immagini
l'
atlante 3D
delle
connessioni
nel
cervello
. Il risultato,
pubblicato
sulla rivista Nature Communications, promette di essere utile alla
neurochirurgia
dei tumori cerebrali, alla terapia delle
malattie neurodegenerative
e nella
riabilitazione
. Chiamato
BraDiPho (Brain Dissection Photogrammetry),
lo strumento è nato dalla collaborazione tra l'Università di Trento, l'Azienda provinciale per i servizi sanitari (Apss), la Fondazione Bruno Kessler (Fbk) e l'Università francese di Bordeaux e quella canadese di Sherbrooke.
Frutto di 5 anni di lavoro, lo strumento permette per la prima volta di avere
in un unico quadro
le
informazioni
dalle procedure di
dissezione
di tessuti o organi prelevati e mantenuti vivi all'esterno del corpo con quelle della
trattografia
in-vivo, la tecnica di analisi per immagini basata sulla risonanza magnetica utilizzata per ricostruire le connessioni nelle fibre della sostanza bianca nel cervello.
Il risultato può essere considerato una
mappa 3D
delle
autostrade delle funzioni cerebrali
, nella quale
orientarsi
nel preparare
interventi neurochirurgici
o nello
studio
e nell
'insegnamento
dell'anatomia neuronale: la metafora è del coordinatore della ricerca Silvio Sarubbo, dell'Università di Trento e direttore dell'Unità operativa complessa di Neurochirurgia dell'ospedale Santa Chiara di Trento. Prima autrice della ricerca è Laura Vavassori, dottoranda della stessa università, con una borsa finanziata da Apss con il progetto NeuSurPlan della Provincia autonoma di Trento co-finanziato dall'Azienda sanitaria.
Hanno inoltre partecipato allo studio Paolo Avesani, di Fbk; Laurent Petit dell'Università di Bordeaux, la collaborazione fra le Unità operative di Neurochirurgia e di Anatomia patologica guidata da Mattia Barbareschi.
"Per la prima volta anziché fare un'immagine della dissezione del preparato, ne facciamo migliaia, in momenti diversi", osserva Sarubbo. Parliamo di migliaia di fotografie, scattate da
due macchine
ad
altissima risoluzione
che fanno uno scatto per ogni grado, 360, da
diverse angolazioni
". A questo punto entra in gioco l'
intelligenza artificiale
che, rileva Avesani "offre un contributo decisivo nella
ricostruzione individuale
della
connettività cerebrale
, permettendo di analizzare in modo
personalizzato
le reti di fibre e le loro variazioni anatomiche". Guardando al
futuro
della
medicina personalizzata
, aggiunge, "una delle sfide fondamentali consiste nel distinguere tra le
differenze interindividuali intrinseche
e le
deviazioni patologiche
rispetto al modello canonico. L'intelligenza artificiale rappresenta uno strumento imprescindibile per affrontare questa sfida".
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