
Ansa Tecnologia
Giovedì 26 Giugno 2025
Dopo le proteine, la IA di Google legge la materia oscura del Dna
Dopo
AlphaFold
, il modello di Intelligenza Artificiale in grado di decifrare la struttura 3D delle proteine che è valso il
Premio Nobel per la Chimica 2024
a John Jumper, David Baker e Damis Hassabis, l'azienda Google DeepMind presenta un
nuovo modello di IA
chiamato
AlphaGenome
. E'
progettato per leggere
la cosiddetta
'materia oscura' del Dna
, ossia l'insieme delle
sequenze genetiche
che
non codificano
per proteine
ma
che ne
influenzano l'attività
. Bollate a torto e per molto tempo come 'Dna spazzatura, queste sequenze misteriose costituiscono la stragrande maggioranza del Dna umano, ben il 98%.
Il modello AlphaGenome è descritto in un
articolo
non ancora passato al vaglio della comunità scientifica.
"La
parte codificante
del nostro genoma, formata da circa 20mila geni, è
ormai ben nota
", dice all'ANSA Giuseppe Novelli, genetista dell'Università di Roma Tor Vergata. "
Il resto
, invece,
è estremamente eterogeneo
: una parte è costituita da
Dna ripetitivo
, un'altra è formata da
elementi mobili
che possono modificare la loro posizione. Si tratta comunque sempre di
geni
, stimati in
60-63mila
, che però codificano per Rna (la molecola a singola elica parente del Dna). Vista la loro quantità enorme - sottolinea Novelli -
è molto importante avere uno strumento come questo
, che può indicare almeno a quale famiglia appartengano".
AlphaGenome
può leggere
lunghe
sequenze
di Dna,
fino a 1 milione di lettere
, e fare
migliaia di previsioni
su loro ruolo e sui
possibili effetti di eventuali mutazioni
. In un esempio, i ricercatori guidati da Žiga Avsec hanno testato il modello con alcune mutazioni identificate in persone affette da leucemia e AlphaGenome è riuscito a prevedere con precisione che le mutazioni avrebbero attivato indirettamente un gene vicino considerato una delle cause più comuni di questo tipo di tumore.
La nuova IA, tuttavia, è
ancora limitata
perchè è stata addestrata solo su dati provenienti da esseri umani e topi e fa fatica nel caso le mutazioni alterino geni situati molto lontano.
"Visto il grande sviluppo che stanno avendo e che vedranno anche in futuro i
farmaci basati sull'Rna
- aggiunge Novelli - avere uno strumento che permetta di
prevedere
che ruolo svolgono queste molecole potrebbe servire anche per
individuare più velocemente
possibili
bersagli
per
futuri farmaci
".
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