
Ansa Tecnologia
Venerdì 20 Giugno 2025
I pesci fuori dall'acqua provano un intenso dolore per 10 minuti
Dieci minuti di intenso dolore
: è quanto soffre una
trota tirata fuori dall'acqua
e lasciata morire per asfissia, secondo una pratica comune in molti allevamenti ittici. Lo indica lo studio
pubblicato
sulla rivista Scientific Reports da un team internazionale di biologi guidato da Cynthia Schuck-Paim dell'ente di ricerca statunitense Welfare Footprint Institute.
I ricercatori hanno preso in considerazione la
trota iridea (Oncorhynchus mykiss)
, un pesce originario dell'Oceano Pacifico ma ormai
allevato
in tutti i continenti eccetto l'Antartide.
Il più delle volte
, questi animali vengono
lasciati morire per asfissia
,
all'aria aperta o in acqua ghiacciata
.
Quantificare
la
sofferenza prodotta
da questa pratica è
complicato
, ma recentemente è stato messo a punto un
metodo standardizzato
(Welfare Footprint Framework) che tiene conto dell'intensità di stati negativi come stress o dolore e della durata della loro esperienza. Grazie a questo strumento, i ricercatori hanno
passato in rassegna una mole di articoli
scientifici
pubblicati sull'argomento, riuscendo a
ricostruire
un
quadro dettagliato dell'esperienza di un pesce fuor d'acqua
.
I dati dimostrano che
bastano cinque secondi di esposizione all'aria
per
innescare
una
risposta neurochimica
che negli umani si associa a emozioni negative. Comportamenti come la
contorsione
e il
girarsi energicamente
dimostrano ulteriormente un'
intensa reazione di avversione
del pesce.
Senza acqua
, le delicate
strutture branchiali
che scambiano ossigeno con anidride carbonica
si attaccano tra loro
, causando l'
accumulo di CO2
derivante dalla respirazione. Questi
livelli crescenti
innescano la
percezione di dolore
, il sistema di allarme dell'organismo che fa ansimare il pesce. Infine, gli elevati livelli di CO2
acidificano il sangue
e il
liquido cerebrospinale
dell'animale, provocandone infine la
perdita di coscienza
.
Lo stordimento elettrico, proposto come alternativa per l'uccisione dei pesci, potrebbe far risparmiare minuti di sofferenza. Le scansioni cerebrali hanno però dimostrato che l'efficacia può variare notevolmente: idealmente l'animale dovrebbe essere reso subito del tutto incosciente fino alla morte, ma con gli attuali metodi di stordimento non è sempre possibile.
© RIPRODUZIONE RISERVATA