
Ansa Tecnologia
Venerdì 17 Ottobre 2025
Il bagliore della Via Lattea possibile spia della materia oscura
Il misterioso
bagliore diffuso
di
raggi gamma
vicino al
centro
della
Via Lattea
, su cui gli astronomi si interrogano da decenni,
potrebbe essere
la
prima prova
dell'esistenza della
materia oscura
: è quanto suggeriscono le
simulazioni
al
supercomputer
realizzate dai ricercatori della Johns Hopkins University negli Stati Uniti. I risultati sono
pubblicati
sulla rivista Physical Review Letters.
"La
materia oscura
domina l'universo e tiene unite le galassie. Ha un'enorme importanza e stiamo cercando disperatamente
idee
su come potremmo
rilevarla
", osserva il coautore dello studio Joseph Silk, professore di fisica e astronomia alla Johns Hopkins e ricercatore presso l'Istituto di Astrofisica di Parigi e l'Università della Sorbona. "I
raggi gamma
, e in particolare la
luce in eccesso
che osserviamo al centro della nostra galassia, potrebbero essere il nostro primo indizio".
Per verificarlo, i ricercatori hanno realizzato al
supercomputer
delle
mappe
delle
possibili posizioni
della
materia oscura
nella
Via Lattea
, tenendo conto della
storia
della
formazione
della
galassia
. Oggi la Via Lattea è un sistema relativamente chiuso, senza materia che entra o esce da essa, ma non è sempre stato così. Durante il primo miliardo di anni, infatti, molti sistemi più piccoli simili a galassie, composti da materia oscura e altri materiali, sono entrati diventando i mattoni della giovane Via Lattea. Man mano che le particelle di materia oscura gravitavano verso il centro della galassia e si raggruppavano, il numero di collisioni tra particelle di materia oscura è aumentato. Simulando questi scontri in modo realistico, si sono prodotte mappe che ricalcano esattamente quelle dei raggi gamma acquisite dal telescopio spaziale Fermi.
I ricercatori sottolineano che non si tratta ancora di una prova definitiva, ma l'ipotesi alternativa alla materia oscura, e cioè che il bagliore di raggi gamma sia da attribuire a stelle di neutroni in rapida rotazione (dette anche pulsar a millisecondi), non sembra trovare riscontro nel numero di simili stelle osservate finora.
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