
Individuata una
proteina
capace di
ripristinare le comunicazioni
tra
neuroni
colpiti da
malattie neurodegenerative
come il
Parkinson
: si chiama
PI31
e agisce riattivando la circolazione dei
proteasomi
, i 'camion' per la raccolta dei rifiuti della cellula, che
rimuovono
e
riciclano
i
detriti proteici
accumulati nelle sinapsi
prima che formino aggregati tossici
. E' quanto emerge dallo
studio
condotto su
moscerini della frutta
e
topi
dai ricercatori della Rockefeller University di New York: i risultati,
pubblicati
sulla rivista dell'Accademia americana delle scienze (Pnas), aprono
nuovi scenari
anche per il trattamento del
declino cognitivo
legato all'invecchiamento
.
"Diverse malattie, come l'
Alzheimer
e il
Parkinson
, sono in realtà malattie da disfunzione sinaptica, almeno inizialmente", spiega Hermann Steller, direttore dello Strang Laboratory of Apoptosis and Cancer Biology del Rockefeller Center. "Ora che abbiamo dimostrato come eliminare le proteine ;;indesiderate a livello sinaptico, speriamo che questo porti a una
rivoluzione nel trattamento
dei
disturbi
più comuni
legati all'età
".
La svolta è arrivata studiando la
proteina PI31
, che favorisce lo spostamento dei proteasomi verso le sinapsi e il loro assemblaggio.
Se PI31 manca o
non funziona correttamente
, il meccanismo si blocca, i proteasomi non arrivano dove servono e i
rifiuti proteici
si accumulano nelle sinapsi formando
aggregati
: non a caso i moscerini e i topi privati di PI31 mostrano segni di
neurodegenerazione
.
I ricercatori hanno dunque provato ad
aumentare i livelli della proteina
nei
moscerini
, ottenendo un
netto miglioramento
di
sintomi simili
a quelli del
Parkinson
. Nei
topi
, invece, anche
modesti incrementi della proteina
hanno
fermato la neurodegenerazione
, preservato la funzione motoria e migliorato lo stato di salute generale. In alcuni casi, la
durata della vita
è quasi quadruplicata.
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