
La
luce
può diventare un'
alleata
per
produrre farmaci
in modo più
pulito
e
sostenibile
,
senza
ricorrere all'uso di metalli pesanti o
sostanze tossiche
: lo indica lo studio
pubblicato
sulla rivista Nature Chemistry dal Dipartimento di Scienze chimiche dell'Università di Padova in collaborazione con le università di Pavia, Ferrara e Parma.
"Nei nostri laboratori abbiamo studiato e sviluppato nuovi
processi sostenibili
basati sulla luce
, una fonte inesauribile di energia, per costruire
molecole
di
interesse farmaceutico
", osserva il coordinatore dello studio Luca Dell'Amico, docente al Dipartimento di Scienze chimiche dell'Università di Padova. "In particolare, abbiamo messo a punto innovativi
catalizzatori organici
, ovvero piccole
molecole
capaci di promuovere
reazioni chimiche selettive
in modo pulito,
senza
ricorrere a
metalli o reagenti tossici
. La sinergia tra la luce e questi
organocatalizzatori
, unita a uno studio approfondito dei processi chimici coinvolti, ha permesso di
ottenere molecole
con potenziale attività biologica
,
".
"Grazie a questa scoperta - aggiunge il primo autore dello studio Vasco Corti, Marie-Curie fellow all'Università di Padova - siamo riusciti a sviluppare una reazione che, sfruttando la luce in
combinazione
con un
catalizzatore organico
, permette di
costruire
in un solo passaggio
molecole tridimensionali complesse
. Cosa ancora più importante è che la reazione produce soltanto una delle due possibili forme speculari della molecola, i cosiddetti enantiomeri. Questa selettività è cruciale, perché le due forme possono avere effetti biologici completamente diversi sull'organismo umano, e saperne ottenere una sola è fondamentale nello sviluppo di nuovi farmaci".
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