
Ansa Tecnologia
Mercoledì 01 Ottobre 2025
Leggere la mente dall'analisi del volto, con l'aiuto dell'IA
Leggere nella mente
basandosi soltanto sull'a
nalisi del volto
: un primo passo in questa direzione è stato fatto utilizzando un modello di l'Intelligenza Artificiale in un esperimento sui topi, nello studio internazionale guidato da Fanny Cazettes, del Centro nazionale francese della ricerca scientifica (Cnrs) e dell'Università di Aix Marseille. La ricerca,
pubblicata
sulla rivista Nature Neuroscience, dimostra che l
'analisi dei volti con l'IA
potrebbe diventare
in futuro
la porta di ingresso per
analizzare l'attività cerebrale umana
, con benefici per la ricerca sul cervello, ma potrebbe anche rappresentare un
pericolo
per la
privacy mentale
.
Il risultato arriva al termine del percorso di ricerca iniziato nel
2023
, quando i ricercatori avevano dimostrato, attraverso test condotti in laboratorio, che i topi chiamati a risolvere un enigma per la ricerca del cibo mettono a punto delle vere e proprie
strategie mentali
. Durante i test i ricercatori avevano osservato come fosse possibile riconoscere, sia dal comportamento dei topi che dall'analisi dell'attività neurale, le differenti strategie scelte.
Il
passo successivo
è stato
esaminare i muscoli facciali
, ossia l'uso di
telecamere ad alta definizione
i cui
dati
sono stati
analizzati
grazie ad
algoritmi di apprendimento automatico
. Da queste analisi i ricercatori hanno scoperto con sorpresa che i
movimenti del muso
erano altrettanto informativi quanto l'attività dei neuroni: schemi facciali simili rappresentano, anche in topi diversi, le stesse scelte di strategia.
"Questo suggerisce che il riflesso di specifici schemi di pensiero a livello di movimento facciale potrebbe essere stereotipato, proprio come avviene con le emozioni", ha commentato Davide Reato dell'Università di Aix Marseille, fra gli autori della ricerca . Secondo i ricercatori la scoperta apre le porte a un
nuovo metodo non invasivo
per
studiare il cervello
perchè "avere un
accesso così facile
ai contenuti nascosti della
mente
- scrivono - potrebbe dare un importante impulso alla ricerca in questo campo. Risultati evidenziano però anche la necessità di iniziare a
pensare a normative
per
proteggere
la
privacy mentale
".
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