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Mercoledì 23 Luglio 2025
Mutazioni genetiche corrette per la prima volta nel cervello
  Per la prima volta
  
   mutazioni genetiche
  
  sono state
  
   corrette direttamente nel cervello
  
  di
  
   topi vivi
  
  grazie al
  
   prime editing
  
  , una tecnica di ingegneria genetica (basata sugli 'attrezzi' molecolari della
  
   Crispr
  
  ) che permette di
  
   intervenire con precisione
  
  sul
  
   Dna
  
  attuando una sorta di comando 'trova e sostituisci' nel libro della vita. Il risultato, ottenuto negli Stati Uniti, apre
  
   nuovi scenari
  
  per
  
   terapie personalizzate
  
  di malattie neurologiche di
  
   origine genetica
  
  , come indica lo studio
  
   pubblicato
  
  sulla rivista Cell dal Rare Disease Translational Center presso il Jackson Laboratory insieme al Broad Institute e all'organizzazione no-profit Rare Hope.
  
  
  "
  
   Cinque anni fa
  
  si sarebbe pensato che entrare nel cervello di un organismo vivente e correggere il Dna fosse
  
   fantascienza
  
  . Oggi sappiamo che è
  
   fattibile
  
  ", afferma Markus Terrey, neuroscienziato del Jackson Laboratory. "Farlo direttamente nel cervello di un organismo vivente è scientificamente affascinante.
  
   Si può entrare nel cervello
  
  , correggere la mutazione e far sì che le
  
   cellule
  
  vengano
  
   corrette
  
  per il resto della loro vita".
  
  
  I ricercatori lo hanno fatto su
  
   topi
  
  portatori di due
  
   mutazioni genetiche
  
  responsabili di una
  
   malattia neurologica
  
  molto rara e
  
   al momento incurabile
  
  , l'
  
   emiplegia alternante dell'infanzia (Ahc)
  
  , caratterizzata da improvvisi episodi di paralisi che possono durare minuti o addirittura giorni. Il trattamento sperimentale prevede una
  
   singola iniezione nel cervello
  
  per somministrare un
  
   virus innocuo
  
  che porta gli
  
   attrezzi molecolari
  
  dell'
  
   editing genetico
  
  basato sulla Crispr. Questo è stato fatto
  
   poco dopo la nascita
  
  , consentendo agli strumenti di editing genetico di
  
   raggiungere un gran numero di neuroni
  
  nelle prime fasi della vita.
  
  
  Oltre a correggere
  
   fino all'85%
  
  delle
  
   mutazioni genetiche
  
  nelle cellule cerebrali, la terapia ha anche
  
   ridotto i sintomi
  
  e
  
   prolungato la sopravvivenza
  
  nei topi affetti da Ahc, altrimenti a rischio di morte improvvisa. Inoltre, nei
  
   test su cellule derivate da pazienti
  
  , i ricercatori hanno riscontrato minimi effetti off-target, cioè fuori dal bersaglio programmato, suggerendo che l'
  
   approccio potrebbe essere efficace e sicuro
  
  .
  
  
  Questo risultato arriva a pochi mesi di distanza da un altro importante successo annunciato a maggio 2025 sul New England Journal of Medicine, quello del
  
   primo paziente al mondo trattato con l'editing genetico personalizzato
  
  per una grave malattia metabolica del fegato.
 
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