Nanoparticelle hanno fatto regredire l'Alzheimer nei topi

Nanoparticelle che non trasportano molecole terapeutiche ma che sono esse stesse il trattamento hanno fatto regredire la malattia di Alzheimer nei topi : invece di cercare di curare i neuroni, agiscono come interruttori che resettano il sistema vascolare del cervello, permettendogli di riguadagnare la sua capacità di eliminare proteine e altre molecole indesiderate che si accumulano nelle malattie neurodegenerative come Alzheimer e demenza. Il risultato, pubblicato sulla rivista Signal Transduction and Targeted Therapy, si deve al gruppo di ricercatori guidato dall'Istituto di Bioingegneria della Catalogna (Ibec) spagnolo e dal West China Hospital della Sichuan University.

Il cervello umano contiene circa un miliardo di capillari, che svolgono un ruolo cruciale nel mantenimento della sua salute, ed è circondato dalla barriera emato-encefalica, il filtro che impedisce l'ingresso di sostanze pericolose come batteri o tossine.

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