 
        
       
    
  
   Elaborare
  
  già
  
   nello spazio
  
  
   dati e immagini della Terra
  
  per renderli
  
   immediatamente disponibili
  
  , per esempio per organizzare i soccorsi nel caso di catastrofi naturali: è questo il primo passo della
  
   nuova Space Economy
  
  inaugurata con
  
   l'accordo strategico
  
  firmato a Roma dalle aziende D-Orbit e Planetek Italia, presso il ministero delle Imprese e del Made in Italy.
  
  
  
   Intelligenza artificiale
  
  per analizzare i dati nello spazio e
  
   servizi di cloud
  
  in orbita sono solo il
  
   primo passo
  
  : il
  
   secondo
  
  sarà
  
   trasferire su piattaforme spaziali
  
  molte
  
   attività di manifattura
  
  e quello ulteriore potrà essere la
  
   costruzione di stazionai spaziali robotiche
  
  attrezzate per
  
   riparare satelliti
  
  o per
  
   riciclarli
  
  alla fine della loro vita operativa. A muovere il primo passo in questa nuova Space Economy, circolare ed etica, sono le aziende italiane
  
   D-Orbit
  
  , con sede a
  
   Como
  
  e specializzata nella logistica e nel trasporto in orbita, e la
  
   Planetek Italia
  
  , con sede a
  
   Bari
  
  e una specializzazione nell'osservazione della Terra, nell'analisi geospaziale e nel software di missione.
  
  
  L'accordo che hanno stretto prevede un'
  
   integrazione strategica
  
  , vale dire che mantenendo ognuna la sua identità,
  
   uniscono le forze
  
  per dare una
  
   nuova impronta
  
  alla
  
   Space Economy
  
  . "E' un'occasione importante per rendere l'I
  
   talia protagonista i
  
  n una
  
   nuova avventura spaziale
  
  ", ha commentato il ministro Adolto Urso. "E' una
  
   collaborazione importante
  
  fra due medie imprese italiane, una a Nord e una a Sud", che si inserisce in un
  
   ecosistema fertile
  
  com'è la rete italiana dei distretti e delle aziende per l'aerospazio. Un settore, ha rilevato Urso, che può contare su
  
   7,2 miliardi di euro fino al
  
  
   2026
  
  , tra fondi Pnrr e programmi europei e nazionali.
  
  
  "Un traguardo importante", lo ha definito la presidente di D-Orbit Simonetta Di Pippo, che per il prossimo futuro vede una
  
   fase di consolidamento
  
  e poi di espansione della nuova realtà: in Italia con
  
   accordi strategici
  
  con
  
   nuovi partner
  
  e all'estero in Medio oriente e Giappone, che si aggiungerebbero alle relazioni già esistenti con Stati Uniti, Portogallo, Gran Bretagna e Giappone.
  
  
  Quella che sta avvenendo "è una
  
   rivoluzione silenziosa e profonda
  
  ", ha osservato Di Pippo, e anche un esempio che nasce mentre l'Europa "sta costruendo la sua autonomia spaziale, che va protetta e potenziata".
  
  
  Per l'amministratore delegato di D-Orbit l'accordo nasce per "rendere lo
  
   spazio
  
  sempre
  
   più accessibile e sostenibile
  
  " e segna un "rafforzamento concreto dell'Italia nel settore spaziale". L'obiettivo è realizzare nello spazio piattaforme con sistemi autonomi in grado di analizzare le immagini per supportare le decisioni a Terra nelle emergenze e si punta a riparare i satelliti o a riciclarli in orbita: in questo modo "si aumenta la vita operativa dei satelliti e si riducono gli sprechi".
  
  
  Anche per l'amministratore delegato di Planetek Italia, Giovanni Sylos Labini, l'accordo fra le due aziende "
  
   plasmerà il futuro
  
  " e si gettano le basi per un sistema in grado di "affrontare sfide globali con una capacità tale da non avere precedenti".
 
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