Primo progetto europeo per una centrale a fusione commerciale

Dall’ architettura complessiva alla sicurezza , dalla connessione alla rete elettrica ai materiali in grado di resistere al calore estremo, fino al ciclo del combustibile al trizio , probabilmente la sfida industriale più impegnativa della fusione : affronta tutti gli aspetti chiave il primo progetto europeo per una centrale a fusione commerciale , presentato da Gauss Fusion, l'azienda europea fondata proprio a questo scopo nel 2022 da imprese private di Italia, Germania, Francia e Spagna. Sviluppato nell'arco di tre anni, vede anche un importante contributo da parte del nostro Paese grazie a Enea, Consorzio Icas (spin-off di Enea), l'azienda genovese Asg Superconductors e la Simic di Cuneo.

"Il nostro progetto dimostra che l’industria europea , e in particolare quella italiana , con la sua eccellenza nella manifattura avanzata , nella superconduttività e nell’ ingegneria di precisione , possiede già oggi le capacità necessarie per passare dalla visione alla realtà ingegneristica ", afferma Milena Roveda, amministratrice delegata di Gauss Fusion.
Si tratta, infatti, di un passo fondamentale per riuscire ad avanzare dalla teoria alla pratica e rafforzare la sovranità energetica dell’Europa . L ’investimento stimato per il primo reattore commerciale è tra 15 e 18 miliardi di euro , con l'obiettivo di completarlo entro la metà degli anni 2040 .

"Il progetto affronta le sfide industriali più complesse che separano la scienza della fusione dalla produzione di energia da fusione", aggiunge Frédérick Bordry, direttore tecnico dell'azienda: "Superare ciascuna di queste sfide è essenziale per rendere la fusione non solo tecnicamente realizzabile, ma anche commercialmente sostenibile. Risolverle determinerà chi guiderà la corsa globale alla fusione - prosegue Bordry - e se l’Europa potrà assicurarsi una vera sovranità energetica per le generazioni future".

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