
L'oro è molto meno prevedibile di quanto si pensasse: scaldato velocemente fino a 18.700 gradi, ben 14 volte oltre il suo punto di fusione , ha resistito per una frazione di secondo allo scioglimento mantenendo la sua struttura solida . Un risultato del tutto inaspettato, pubblicato sulla rivista Nature, che ha smentito previsioni ormai consolidate sui limiti di temperatura dei solidi e che potrebbe costringere a rivedere il comportamento della materia in condizioni estreme .
La chiave dello studio, guidato dall'Università americana del Nevada e al quale ha partecipato anche l'Italia con l'Università di Padova, sta nella velocità del processo, che avviene in maniera simile ad esempio nelle collisioni tra asteroidi e nei reattori nucleari. Per surriscaldare piccoli frammenti d'oro oltre il loro limite, i ricercatori guidati da Thomas White hanno utilizzato intensi e brevissimi impulsi laser a raggi X di appena 4 5 femtosecondi , dove un femtosecondo equivale ad appena un milionesimo di miliardesimo di secondo .
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