
Si chiama
Ugo
il
primo pipistrello italiano
dotato di
Gps
: un gruppo di ricerca guidato dall'Istituto di Ricerca sugli Ecosistemi Terrestri del Consiglio Nazionale delle Ricerche ha applicato un
localizzatore
su un esemplare di
Nottola minore
, specie diffusa in gran parte della penisola, per tracciarne gli spostamenti e aiutare così a mettere a punto
strategie mirate
per la sua
protezione
. Al progetto collabora anche l'Oasi Dynamo, una riserva naturale privata affiliata al circuito delle Oasi Wwf e situata nell'Appennino pistoiese..
Il pipistrello è stato equipaggiato con un
Gps ultraleggero
lo scorso 6 maggio. "Il sistema di tracciamento
pesa circa un grammo
e viene incollato sul dorso dell'animale con una colla chirurgica, non tossica", dice Leonardo Ancillotto dell'Iret-Cnr. "La
batteria
ha una
durata di 40-60 giorni
e, trascorso questo arco di tempo, la colla si secca e
il supporto si stacca
. Questo metodo ci consente di
non dover ricatturare
il pipistrello per rimuovere il dispositivo - aggiunge Ancillotto -
riducendo
il carico di
stress
sull'animale".
I
dati
, raccolti e
inviati automaticamente
1-2 volte al giorno, hanno già permesso di seguire Ugo per diverse decine di chilometri: dalla faggeta in cui è stato catturato, a un'altitudine di circa 1.000 metri, fino alla pianura, passando per Pistoia, la periferia di Firenze ed Empoli. Il prossimo passo sarà applicare lo stesso dispositivo anche ad esemplari femmine, che solitamente compiono spostamenti più lunghi.
"Per ottenere indicazioni affidabili - continua Emiliano Mori dell'Iret-Cnr - sarebbe auspicabile riuscire ad applicare il tag ad almeno una ventina di pipistrelli: in autunno inizieremo a concentrarci su questo obiettivo, ma siamo rimasti comunque sorpresi dalle informazioni utili che anche un solo individuo può restituire".
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