Tracce di batteri nel Dna di 483 mammut

Scoperto nel materiale genetico prelevato dai resti di 483 mammut il Dna di batteri che risalgono fino a 1,1 milioni di anni fa : sono tra i più antichi genomi mai studiati . Il risultato si deve al gruppo di ricerca guidato da Benjamin Guinet, del Centro di Paleogenomica in Svezia, ed è pubblicato sulla rivista Cell.

“Immaginate di tenere in mano un dente di mammut vecchio di un milione di anni – ha detto Guinet – e se ora vi dicessi che contiene ancora tracce degli antichi microbi che vivevano insieme a questo mammut?”. Può sembrare incredibile ma in alcune condizioni il Dna può preservarsi per migliaia, se non milioni, di anni e i ricercatori svedesi sono ora riusciti non solo a estrarre il genoma dai resti dei mammuth ma anche a isolare quello dei batteri che vi vivevano nel corpo .

Le analisi fatte su 483 esemplari di mammut lanoso e delle steppe, vissuti fino a 1,1 milione di anni fa, hanno permesso di identificare 6 differenti gruppi microbici di cui molti imparentati con batteri esistenti ancora oggi, come i batteri Pasteurella strettamente correlati a un patogeno responsabile di alcune epidemie mortali negli elefanti africani moderni .

Il risultato di questa ricerca offre uno sguardo senza precedenti sui microbiomi della megafauna estinta e suggerisce che alcuni di questi microbi siano coesistiti con i mammut per centinaia di migliaia di anni. “Dato che i microbi si evolvono rapidamente – ha detto Tom van der Valk, uno degli autori dello studio – ottenere dati affidabili sul Dna nell’arco di oltre un milione di anni è stato come seguire una traccia che continuava a riscriversi. I nostri risultati dimostrano che i resti antichi possono preservare informazioni biologiche ben oltre il genoma dell'ospite , offrendoci prospettive su come i microbi ne abbiano influenzato l'adattamento o le malattie”.

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