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I dati diretti che riguardano Urano e Nettuno sono infatti pochissimi , considerando che l'ultima missione a visitarli è stata la Voyager 2 della Nasa, più di 30 anni fa. Per questo finora qualsiasi ipotesi sulla composizione dei due pianeti si è basata soltanto su dati indiretti , come quelli rrlativi ai campi magnetici e alle caratteristiche dell'atmosfera .
Morf e Helled hanno invece scelto un approccio diverso : hanno generato una serie di modelli casuali sull'interno di Urano e Nettuno e li hanno poi confrontati con i dati a disposizione. Alcuni risultati non hanno destato sorpresa e indicano che entrambi devono essere composti per meno di un quarto da idrogeno ed elio , cosa che corrisponde con le densità osservate .
Altri risultati , invece, indicano che potrebbe essere un errore dare per scontata la componente ghiacciata dei due pianeti. Urano , per esempio, potrebbe essere formato quasi interamente d'acqua, ma potrebbe anche essere fatto quasi esclusivamente di roccia. Allo stesso modo, Nettuno potrebbe avere una quantità di roccia doppia rispetto a quella di acqua.
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