Passione giornalistica, civile e ricerca
del dialogo: Lecco ha salutato Redaelli

Quella del giornalista è stata una delle grandi passioni di Claudio Redaelli, che ci ha lasciato la scorsa settimana all’età di 93 anni. Anche il suo giornalismo è sempre stato sorretto da quella passione civile che lo ha portato sin da giovane a militare nelle fila del Pci

Lecco

La carriera giornalistica di Claudio Redaelli inizia curiosamente al ristorante Orestino a Lecco. Una sera del 1970 Redaelli, dopo l’ennesima riunione, è a cena con Aldo Tortorella e Armando Cossutta, due dirigenti del Pci italiano. Gli propongono due possibili scenari per la sua vita lavorativa: a Roma nella sede del partito o a Milano al quotidiano L’Unità.

Redaelli sceglie quest’ultima e due giorni dopo è già nel capoluogo lombardo. Allora l’Unità era un quotidiano di grandi tirature. La domenica vendeva un milione di copie e solo a Lecco le copie vendute erano duemila. Basti dire che a Milano all’Unità lavoravano 1.350 persone. In quegli anni si occupava come giornalista dei territori di Lecco, Bergamo, Sondrio e del Canton Ticino. Dodici anni dopo, nel 1982, Redaelli fonderà il mensile “Il Punto Stampa” che ha continuato le sue pubblicazioni fino a pochi anni fa.

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