Comunicato Stampa: ViviBook: da strumento per scrivere con l’AI a Architetto di Libri

Milano, 31.12.2025 - Negli ultimi anni l’intelligenza artificiale ha reso la produzione di testi sempre più rapida e accessibile. Oggi chiunque può generare racconti, articoli o testi in pochi secondi, con uno sforzo minimo e risultati apparentemente immediati. Il risultato, però, è sotto gli occhi di tutti: non una reale ricchezza narrativa, ma un aumento costante del rumore.
Il problema non è la mancanza di storie, quanto piuttosto l’eccesso di contenuti privi di direzione, intenzione e contesto. Quando tutto è possibile subito, scegliere cosa leggere, e soprattutto perché leggerlo, diventa sempre più difficile. È in questo scenario che nasce ViviBook, non come scorciatoia creativa o promessa tecnologica, ma come tentativo consapevole di riportare attenzione, controllo e senso nell’esperienza narrativa.
In sintesi, ViviBook è una piattaforma di storytelling basata su intelligenza artificiale che consente di trasformare un’idea intenzionale in una storia completa e leggibile, costruita per una persona e per un momento specifico.
Non nasce per moltiplicare contenuti, ma per ridurre la distanza tra scelta, contesto ed esperienza di lettura.

Non un generatore di libri, ma un processo guidato
ViviBook è una piattaforma di intrattenimento narrativo che permette di partire da un’idea chiara, anche minimale, e trasformarla in una storia completa, coerente e leggibile. Il punto centrale non è la velocità con cui l’intelligenza artificiale produce testo, ma la qualità della direzione iniziale che le viene data.
In ViviBook l’AI non decide cosa raccontare, né improvvisa soluzioni narrative. Lavora come strumento esecutivo all’interno di un perimetro preciso, seguendo una traccia definita dalla persona che utilizza la piattaforma.
L’utente non è chiamato a diventare uno scrittore tecnico, né a padroneggiare strutture complesse o linguaggi specialistici. Allo stesso tempo, non è un semplice spettatore che preme un pulsante e osserva il risultato. Deve fare una scelta iniziale: un contesto, un tono, una direzione narrativa. È proprio questa scelta a determinare la qualità dell’esperienza finale.
A parità di tecnologia, idee diverse producono storie radicalmente diverse, perché ciò che cambia non è lo strumento, ma l’intenzione che lo guida.

Cos’è ViviBook, in termini pratici?
ViviBook è uno strumento che utilizza l’intelligenza artificiale per costruire storie personalizzate a partire da un input umano consapevole. L’utente fornisce una direzione narrativa essenziale e l’AI la sviluppa in una storia completa, con una struttura coerente dall’inizio alla fine, pronta per essere letta e condivisa.
Non è pensato per chi cerca testi casuali o sperimentazioni automatiche, ma per chi vuole usare l’AI come estensione esecutiva di una scelta narrativa precisa.
Il libro non come formato, ma come risposta a un momento
Per decenni il libro è stato pensato come un oggetto statico: un titolo da scegliere, acquistare e leggere, uguale per tutti. Anche il digitale, pur cambiando il supporto, ha mantenuto questa logica, moltiplicando cataloghi e possibilità senza ridurre realmente lo sforzo decisionale.
ViviBook parte da una domanda differente, più semplice e allo stesso tempo più radicale: che tipo di storia ha senso leggere adesso, in questo preciso momento?
Non esiste una storia giusta in assoluto, ma una storia che ha senso in relazione a un contesto specifico: un’attesa, un viaggio, una serata tranquilla, un tempo condiviso con altre persone. ViviBook non chiede di esplorare infinite opzioni o di confrontare alternative, ma di riconoscere il momento che si sta vivendo e di dare una direzione essenziale a partire da lì.
La storia che nasce non viene scelta da uno scaffale digitale, ma viene costruita per rispondere a quel momento preciso.

In cosa ViviBook è diverso da un AI book generator?
Molti strumenti oggi vengono descritti come " AI book generator ", perché si limitano a produrre testi lunghi a partire da prompt generici. ViviBook adotta un approccio diverso: non punta alla generazione automatica di libri, ma alla progettazione guidata di un’esperienza narrativa.
La differenza non sta nella tecnologia utilizzata, ma nel ruolo attribuito alla persona. In ViviBook la qualità del risultato non dipende dall’AI in sé, ma dalla chiarezza dell’idea iniziale e dal contesto in cui la storia viene pensata per essere letta.

L’AI come strumento, non come protagonista
In un mercato segnato dalla sovrapproduzione di testi generati automaticamente, ViviBook adotta una posizione deliberatamente opposta. L’intelligenza artificiale crea valore solo quando è inserita in un processo controllato, con regole chiare e obiettivi definiti.
Le storie vengono generate all’interno di strutture narrative pensate per garantire coerenza, continuità e qualità complessiva, con filtri progettati per evitare ripetizioni, banalità e incoerenze. La tecnologia non serve a stupire o a esibire capacità tecniche, ma a rendere l’esperienza affidabile e ripetibile nel tempo.
La qualità non è una rifinitura applicata alla fine del processo, ma una condizione di partenza su cui tutto il sistema è costruito. Questo approccio evita l’effetto della curiosità tecnologica che si esaurisce dopo il primo utilizzo e rende possibile un rapporto duraturo con l’esperienza.

ViviBook è una piattaforma di scrittura automatica?
No. ViviBook non nasce per sostituire il pensiero umano, né per automatizzare la creatività. È uno strumento che valorizza la capacità di scegliere e di dare una direzione, utilizzando l’AI come supporto esecutivo per trasformare quell’intenzione in una storia leggibile e coerente.
Chi usa ViviBook non delega la narrazione alla tecnologia, ma decide cosa vuole vivere come esperienza narrativa.

Un progetto editoriale prima che tecnologico
ViviBook nasce dall’incontro tra competenze editoriali, strategiche e tecnologiche, con l’idea di costruire un progetto che non fosse guidato dall’hype del momento, ma da una visione di lungo periodo. Il progetto è stato avviato in Silicon Valley con una prospettiva internazionale fin dall’inizio, senza però inseguire il linguaggio o le dinamiche tipiche del tech marketing.
L’obiettivo non è produrre più contenuti, ma definire un modello narrativo sostenibile, capace di adattarsi a contesti culturali diversi mantenendo un principio costante: la persona resta al centro dell’esperienza, mentre l’intelligenza artificiale lavora in modo discreto, sullo sfondo.
Oggi ViviBook è in espansione nei mercati di lingua inglese e spagnola, con l’intenzione di rendere progressivamente accessibile l’esperienza in molte altre lingue.

Crescere senza amplificare il rumore
Anche il modello di crescita riflette questa impostazione. ViviBook non punta a una diffusione indiscriminata, né a una presenza forzata ovunque, ma a un utilizzo reale e ripetuto nel tempo. La distribuzione non è pensata per generare volume, ma per accompagnare un’abitudine che si costruisce gradualmente.
Questo significa adattare linguaggi, percorsi e contesti a pubblici diversi, mantenendo coerenza tra visione editoriale, esperienza utente e modello di sviluppo.

Un futuro fatto di semplicità intenzionale
Il futuro dell’editoria e dell’intrattenimento digitale non sarà determinato dalla capacità di produrre nuove storie, ma dalla capacità di ridurre la complessità e restituire tempo alle persone. In un mondo saturo di possibilità, il valore sta nella chiarezza e nella capacità di semplificare senza banalizzare.
ViviBook si muove in questa direzione, proponendo un modello in cui l’intelligenza artificiale lavora in modo silenzioso e disciplinato, guidata da scelte umane precise. Non un nuovo modo di scrivere libri, ma un modo diverso di vivere la narrazione, pensato per chi non cerca scorciatoie, ma vuole scegliere con consapevolezza.

Il servizio è gratuito su https://www.vivibook.ai

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