
Cronaca / Morbegno e bassa valle
Sabato 12 Luglio 2025
Ardenno si interroga
sulla morte di Stefano Flematti
Ardenno
In paese, nella giornata di oggi, non si parlava d’altro. Ma pochi sapevano di quanto era successo nella piazza centrale di Ardenno, quella affacciata sul Municipio, all’incirca quindici giorni fa. «Sono stata venerdì sera al parco giochi con i bambini e la triste vicenda era già sulla bocca di tutti. Dei diversi genitori presenti», racconta Anna, una mamma.
Il cinquantaquattrenne Stefano Flematti, che lavorava nella fabbrica «Officine Meccaniche Barni Spa», specializzata nella lavorazione dei metalli, situata in via dell’Industria nell’area industriale di Morbegno-Talamona, aveva avuto problemi di salute per un duplice e delicato intervento chirurgico ravvicinato alla testa, lo scorso mese di ottobre, nell’ospedale “Morelli” di Sondalo, non quindi a Milano come indicato in un primo momento, ma a poco a poco aveva ripreso le forze - sempre in ogni caso con periodici controlli medici - e nella località della Bassa Valtellina non era raro vederlo nelle vie per una tranquilla passeggiata, magari partendo direttamente dalla sua splendida villa non lontana dal cantiere dove ora è in costruzione un nuovo supermercato, lungo la statale 38 dello Stelvio.
La sorella Barbara Flematti con la famiglia vive, invece, nella parte alta del paese, non lontano dalla strada che conduce alla località collinare di Gaggio.
«Non intendo rilasciare alcuna intervista - si limita a dire la signora Barbara, di rientro dalla caserma dei carabinieri di Ardenno che l’avevano convocata probabilmente per comunicarle la data e l’ora esatti dell’autopsia con contestuale possibilità di nominare un consulente di parte che potrebbe assistere all’esame autoptico che eseguirà l’anatomopatologo Luca Tajana -. Non farò di certo dichiarazioni che si possano prestare a possibili utilizzazioni strumentali». E la sorella Barbara aggiunge: «Sono unicamente del parere che sia opportuno lasciare lavorare chi di competenza, ossia carabinieri, magistrati e periti. Saranno loro a dirci come effettivamente si sono svolti i fatti. Sono contraria a pronunciare verdetti anticipati che potrebbero rivelarsi errati. Bisogna avere pazienza. Alla fine, semmai, dirò qualcosa. Al momento prevale il dolore per la grave perdita che ho subito: mio fratello è morto».
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