Covid in ripresa
Torna la corsa ai tamponi
«Ma dichiarate l’esito»

Richieste in aumento nei drive through, nelle farmacie e anche per i test da effettuare a casa. Il rischio che le positività non vengano comunicate

È in aumento la richiesta di sottoporsi a tampone nei drive through di Asst Valtellina e Alto Lario e nelle farmacie della nostra provincia, ma al contempo è in aumento anche la richiesta di test rapidi da fare a casa, in autosomministrazione. L’impressione è che, in caso di positività, non tutti si inseriscano nel percorso istituzionale Ats, anche per evitare i sette-dieci giorni di isolamento obbligatorio, pur in presenza di sintomi lievi.

«La speranza è che ciò non succeda - dice Rocco Bianchini , direttore della “Farmacia di Dubino” - però è un fatto che oggi le richieste di tampone antigenico sono molto più mirate, cioè arrivano da persone che hanno un fondato motivo di essere entrate in contatto col virus, mentre a gennaio venivano a frotte, a sottoporsi a tampone, anche quando magari la richiesta era del tutto fuori luogo. Ora, il fatto che si acceda allo screening in modo più appropriato è senz’altro positivo, però resta il dubbio che qualche positività resti sotto traccia».

Anche perché la richiesta di test da effettuare a casa in autosomministrazione, a prezzi che partono da 5,90 euro, non manca. «Noi ne vendiamo parecchi - ammette Rocco Bianchini - dopo si tratta di capire se vengono utilizzati in modo corretto».

Con ogni probabilità il ricorso al tampone “fai da te” è anche dovuto alla particolarità dei sintomi Covid che si osservano in questa fase, spesso appena accennati, con lieve pizzicorio in gola, lieve raffreddore, qualche colpo di tosse e poco più. E ancor più al fatto che i contatti stretti di positivo non vanno automaticamente in isolamento, ma solo in presenza di sintomi, per cui per loro può essere utile testare periodicamente la situazione.

«Vendiamo anche noi parecchi test da fare a casa - conferma Cesare Mazzocchi , titolare dell’omonima farmacia di Morbegno -ma spero che poi le persone che risultano positive, o cui rimane il dubbio, si sottopongano al controllo in farmacia o nei punti tampone aziendali».

C’è però da considerare che a fare da deterrente è il fatto di dover osservare l’isolamento da quasi asintomatici. Isolamento per uscire dal quale occorre o prenotare al punto tamponi pubblico, che però slitta qualche giorno in avanti rispetto al termine della quarantena, oppure andare in farmacia, dove il tampone di fine isolamento però non è più gratuito perché dal 1° aprile, col termine del periodo emergenziale, si applica il prezzo da mercato libero. Anche se, per lo più, i farmacisti sono rimasti sul prezzo base concordato mesi fa.

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