L’abbazia di Vallate
raccontata dai bambini
Un viaggio nella storia

Quaranta gli alunni coinvolti nel progetto «Il loro entusiasmo è stato bellissimo»

Cosio Valtellino

L’abbazia di Vallate raccontata dai bambini applauditi da un pubblico di oltre 200 persone. «Si tratta di un progetto nato l’anno scorso - spiega l’assessore comunale Fabio Fiorini - quando Piera Ruffoni, storica maestra che ci dà una mano in tutti gli eventi culturali e nelle visite guidate, ha proposto alle insegnanti e al Comune questa iniziativa». Tutti gli anni, infatti, le quarte della primaria sono impegnate nel Cosio - tour che consiste in una serie di uscite didattiche insieme all’ex docente alla scoperta delle frazioni del Comune.

«Quest’anno Piera - precisa Fiorini - ci ha chiesto di fare qualcosa di diverso che si concentrasse su una rievocazione storica: siamo stati subito entusiasti e abbiamo accettato la proposta. Così Piera si è dedicata alla sceneggiatura, alla regia, alla scrittura del copione, ma anche a confezionare per tutti gli attori gli abiti di scena, organizzato tutto alla perfezione».

Baciati dal sole, i 40 alunni hanno presentato a 200 persone il loro lavoro narrando la storia dell’abbazia dal Medioevo ad oggi (un bimbo impersonava l’attuale sindaco Giorgio De Giobbi). Si è partiti dalle origini per raccontare la storia di questa struttura che si trova in una posizione pittoresca e dominante, tra castagni e robinie, in località Vallate, dove si trovano i resti dell’antica abbazia di San Pietro (raggiungibile a piedi in 15 minuti lungo una comoda mulattiera che sale dal centro abitato di Piagno). Della chiesetta romanica di San Pietro e dell’annesso piccolo convento si possono oggi vedere solo l’abside semicircolare e la parete meridionale della navata principale e, sul lato nord, il massiccio campanile in pietra a pianta quadrata.

Il complesso risale al XI secolo: nel 1078, infatti, Ottone e Bonizza dell’isola Comacina donarono i terreni ai monaci di Cluny che edificarono il convento e la chiesa, passati poi, all’inizio del XIII secolo, sotto il priorato di Piona, sul lago di Como. Per motivi ignoti l’abbazia venne abbandonata dai monaci cluniacensi nel XIV secolo e da quel momento iniziò la sua lenta decadenza sino alla completa soppressione in epoca napoleonica. «In una a cornice che di per sé è meravigliosa, vedere per la prima volta tutti questi ragazzini che con entusiasmo hanno realizzato questa iniziativa è stato bellissimo - ancora l’assessore - così come vedere gli insegnanti entusiasti o e partecipi alla narrazione. Insomma, una giornata ben riuscita che speriamo di potere riproporre in futuro».

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