Morbegno, Rovedatti attacca: nella maggioranza si apre una crepa

Il consigliere rimette la sua delega : «Non mi è stata affidata quella alla protezione civile e sull’ente montano non sono proprio d’accordo».

Il consigliere di maggioranza Angelo Rovedatti rimette nelle mani del sindaco la delega alla “manutenzione urbana”. Alla base della scelta «innanzitutto la mancata condivisione della partita Comunità montana, quindi la mancata delega alla protezione civile che non mi è mai stata data e poi le scelte fatte lasciandomi fuori», spiega l’amministratore, che comunque resterà in consiglio comunale. «Rinuncio a un impegno che avevo preso, ma non voglio essere un ostacolo e continuerò a rispondere ai 211 elettori dal consiglio comunale. Però non mi è piaciuta la direzione presa sulla Cm, dove siamo entrati accanto alla Lega, mi è spiaciuto non mi sia stata affidata la protezione civile sulla quale c’è tanto da fare, Morbegno non ha nemmeno un piano di emergenza comunale. Poi non si è agito in fretta su alcuni punti, come la sostituzione del capo ufficio tecnico e quindi la velocizzazione degli interventi sul territorio. In questi mesi mi sarei aspettato qualcosa di meglio e lo espliciterò in consiglio comunale».

Il sindaco Alberto Gavazzi prende atto della decisione che «ufficialmente non ho ancora ricevuto, quindi visto che Rovedatti fa parte di un gruppo consiliare, auspico che prima del consiglio comunale venga spiegata al gruppo e al sindaco. Avevo compreso lo stato di disagio rispetto alla vicenda della Cm di cui Rovedatti dà una lettura, uguale ad alcuni sindaci, di scelta di appartenenza politica: lo ribadisco, se qualcuno mi ha voluto fare passare per leghista si è proprio sbagliato, la nostra presenza in Cm non è mai stata pensata come supporto a una parte politica, bensì a una possibile maggioranza di sindaci. Poi su questa scelta si può non essere d’accordo, diverso è mettere in discussione la verità delle parole che ho riportato su com’è andata la vicenda».

Sulla delega, il sindaco spiega come «il ruolo sia stato frutto di una decisione condivisa, quindi non sapevo dell’esigenza di ricoprirne un’altra». E su entrambe le questioni Gavazzi si dice pronto al dialogo «e spero che Rovedatti sia disposto a cambiare idea perché credo che il suo aiuto possa essere valido, anche se avrebbe voluto la rivoluzione subito, mentre ci sono delle condizioni oggettive strutturali in cui ci siamo trovati rispetto al settore di cui si doveva occupare: l’assenza del capo ufficio tecnico e l’arrivo a settembre del nuovo segretario, nonché il comparto operai sottodimensionato e le assunzioni da fare».

Gli fa eco l’assessore ai Lavori pubblici Franco Marchini: «Faccio un po’ fatica a capire il legame fra la delega alla manutenzione e la Cm o il desiderio di un’altra delega di cui non ero a conoscenza. Mentre è vero che ci sono questioni oggettive sulla manutenzione del territorio che vanno riorganizzate. Peccato, Rovedatti era partito bene e conosce il territorio, poteva essere un elemento prezioso, dispiace che per delle motivazioni sovraccomunali prese a maggioranza del gruppo lasci la delega sulla quale si poteva costruire un percorso graduale. Spero che Rovedatti ci ripensi».

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