Cronaca / Morbegno e bassa valle
Domenica 13 Dicembre 2015
«Rivedere costi e fatture», appello on line per l’acqua
Una petizione per cambiare le modalità di fatturazione per le utenze prive di contatore, i costi fissi e per il consumo a favore di tutti e perché ci sia una maggiore partecipazione di consumatori e Comuni nei processi decisionali.
A proporla, dopo mesi di malcontento crescente per le tariffe del servizio idrico integrato applicate in provincia, è il coordinamento locale acqua pubblica.
L’iniziativa - il documento da sottoscrivere verrà inviato all’Ufficio d’ambito della provincia e all’Autorità per l’energia elettrica e il gas - è nata sotto sollecitazione dei cittadini che si sono organizzati autonomamente e che a centinaia si sono rivolti alle associazioni in difesa dei consumatori per un’eventuale class action che però nell’ordinamento italiano è complicata da gestire.
In tanti hanno scritto a Secam, la società interamente pubblica che si occupa della gestione del servizio, e all’Ufficio d’ambito. Da qui la decisione di far confluire il malcontento in un unico documento.
La petizione, che può essere stampata da internet cosicché chiunque possa farsi promotore di banchetti per la raccolta firme, parte dal lamentare la mancanza di informazioni in merito alle nuove tariffe e alle nuove modalità di calcolo che hanno portato «ad un considerevole aumento per lo stesso servizio» e punta il dito contro il ritardo nell’emissione delle fatture.
Le richieste all’Ufficio d’ambito e all’Autorità per le utenze prive di contatori riguardano l’introduzione della fatturazione pro die oltre che per il secondo semestre 2015 anche per il periodo che va dal primo luglio 2014 al 30 giugno 2015. E che venga prorogata alla fine del 2016 la scadenza per la richiesta dei contatori.E in attesa della loro posa, vengano rivisti i quantitativi utilizzati nella determinazione dei consumi forfettari.Per quanto riguarda tutte le utenze, con e senza misuratori cioè, le richieste riguardano la revisione dei costi fissi e a consumo del servizio idrico integrato.
Infine, ma non per importanza, c’è la richiesta di una maggiore partecipazione nel processo decisionale attraverso il coinvolgimento dei comitati e delle associazioni in difesa dei consumatori e dei rappresentanti dei Comuni.
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