
Cronaca / Morbegno e bassa valle
Sabato 07 Ottobre 2017
Trovato morto nel canalone, i ricordi di Talamona
Ieri mattina il corpo di Egidio Daniele Ruffoni, 76 anni, è stato individuato in un canalone vicino all’auto. Il nipote: «Adorava lavorare il legno» - L’assessore alla Cultura Bianchi: «Si distingueva per passione e diligenza»
È stato trovato senza vita alle 9,30 di ieri mattina lungo un canale in località Buonanotte, sopra Talamona. Egidio Daniele Ruffoni, 76 anni, originario di Cosio Valtellino, ma residente a Talamona da quarant’anni, era uscito di casa giovedì mattina per andare a raccogliere funghi, «la sua passione, un hobby che si ritagliava, con l’arrivo della stagione, appena poteva», racconta commosso il nipote Giancarlo Ruffoni.
Era partito giovedì di prima mattina per raggiungere una zona vocata per i funghi. Luoghi conosciuti bene da Ruffoni che, come d’abitudine si è diretto verso la montagna, da solo, lasciando la sua auto al parcheggio in località Buonanotte, attorno ai mille metri sopra Talamona. A trovarla sono stati i soccorritori allertati dai familiari che, insospettiti dal mancato rientro, hanno lanciato l’allarme. È stata perlustrata anche attraverso l’ausilio di fotoelettrica l’area attorno a Buonanotte, zona attraversata da un tracciato sterrato, in cui sono presenti alcune seconde case, ma particolarmente impervia per la presenza di scarpate e fitta vegetazione. Si è messa in moto la macchina dei soccorsi, particolarmente rodata in questa stagione, composta dai tecnici della stazione di Morbegno - VII delegazione Valtellina - Valchiavenna, il Sagf della Guardia di finanza, dai Vigili del fuoco dotati di fotoelettrica e protezione civile. L’uomo era a poche centinaia di metri dall’automobile, ma solamente con la luce del giorno si è potuto individuare il corpo scovato fra arbusti e alberi che lo ricoprivano.
Ruffoni lascia la moglie Franca e tre figli Emanuela, Alessandro e Michele che attendono di dare l’ultimo saluto al proprio caro, portato nella camera mortuaria per gli accertamenti del caso. In paese era conosciuto per la sua creatività e abilità nella lavorazione del legno «riproduceva in formato mignon, ma anche in dimensioni reali, gerle, cestini come quelli per la frutta, zangole, carrozzine, oggetti di uso quotidiano - dice il nipote - adorava lavorare il legno e lo insegnava anche nelle scuole». Così come amava la pesca, era stato segretario della pesca sportiva talamonese e la montagna, «quella sopra Talamona e quella della Valgerola, di Castello, in particolare, da dove proveniamo, e su tutto, però, amava la sua famiglia. Per qualcuno lo zio è un parente già lontano, per me è stato una delle persone che ho sentito più vicine».
Lo ricorda anche l’assessore alla Cultura Lucica Bianchi. «Sono solita dire che la cultura fa incontrare le persone ed è così che ho conosciuto Egidio, durante una mostra sul legno nel 2013 alla quale portò la sua disponibilità e maestria. Egidio si distingueva per l’impegno, la passione, la diligenza, che hanno caratterizzato la sua vita, per il carattere serio e riservato. Ma anche festoso, con la battuta pronta e un sorriso sempre impresso sul volto. L’intera amministrazione comunale è vicina alla famiglia in questo momento triste».
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