Alloggi popolari
Contratti a termine
per l’emergenza

Casa Il Comune procederà con assegnazioni di 5 anni L’assessore: «Boccata d’ossigeno in un periodo difficile Ci consentirà di dare risposta alle necessità urgenti»

Contratti a termine per le case popolari, il Comune prova nuove strade per far fronte alla crescente emergenza abitativa. Va nella direzione di arginare un fenomeno che tra le difficoltà dell’Aler di assegnare gli alloggi e i problemi economici delle famiglie sta aumentando in maniera esponenziale anche in provincia di Sondrio, e soprattutto nel capoluogo, il regolamento predisposto dall’Ufficio di piano, che ha la competenza sul piano dell’offerta abitativa del mandamento, sottoposto mercoledì sera all’attenzione della commissione consiliare delle Politiche sociali di palazzo pretorio.

Transitorie

Una facoltà quella di procedere con assegnazioni transitorie, di cinque anni al massimo, per almeno una parte degli alloggi erp, contemplata nella legge regionale del 2016 e poi normata con il regolamento del 2017 per situazioni di grave emergenza abitativa e procedure esecutive di sfratto per morosità incolpevole.

«Crediamo che procedere all’identificazione e al reperimento di alcuni alloggi da utilizzare in questo modo sia un’opportunità per dare risposta ad alcune necessità cogenti - ha spiegato l’assessore alle Politiche sociali, Lorenzo Grillo Della Berta -, una possibilità in più per tamponare le situazioni più gravi ed urgenti rispetto alle assegnazioni delle cosiddette case popolari». Secondo l’assessore questa facoltà può fungere da boccata d’ossigeno in un momento delicato in cui le assegnazioni sono difficoltose per molti motivi.

E’ stato Luca Verri, dirigente del settore, a spiegare, proprio a partire dalle novità introdotte nella gestione degli avvisi per le case popolari e dalle difficoltà incontrate dall’Aler nel procedere con le assegnazioni, perché l’Ufficio di piano propone l’applicazione del nuovo regolamento nel piano annuale dell’offerta abitativa di prossima approvazione

«L’applicazione della procedura per la presentazione delle domande e della loro gestione che prevede avvisi non più comunali, ma di distretto e le richieste da presentare sotto forma di autocertificazione per via telematica ha creato notevoli ritardi mettendo in difficoltà chi non riesce ad accedere al mercato libero» ha sottolineato Verri.

Sondrio, dove è concentrata la maggior parte delle case popolari, è un comune ad alta tensione abitativa secondo i criteri nazionali. Da qui la scelta di aderire alla possibilità di destinare alle assegnazioni transitorie la misura massima prevista del 10% delle unità abitative disponibili per ciascun anno. Che significa che se fossero confermate le disponibilità del 2021, ovvero 50/60 alloggi, 5 o 6 appartamenti sarebbero destinati ai contratti a termine.

Situazione

«Un numero - ha detto Verri rispondendo a specifica domanda della consigliera dem Roberta Songini - che dovrebbe rappresentare una buona risposta alle emergenze abitative principali. Riusciremmo a soddisfarne la gran parte». Dati precisi non ce ne sono. Le assegnazioni in deroga che assomigliano a queste sono state attuate fino al 2017, ma la situazione nel frattempo è cambiata e di molto.

«Quello che verifichiamo - conferma Verri - è che gli ultimi anni sono stati difficilissimi. I 7 appartamenti dei servizi abitativi sociali sono sempre pienissimi, ospitando persone sfrattate. La scorsa settimana una famiglia con bambini: siamo riusciti ad accogliere la mamma con i figli, ma non il padre perché l’appartamento era già saturo».

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