Bertolaso: «Io solo un traghettatore. L’obiettivo: meno liste d’attesa»

L’assessore«Io traghettatore, non faccio promesse. Al lavoro per potenziare anche i Pronto soccorso»

«Promesse non ne posso fare, perché sono stato chiamato dal governatore Attilio Fontana a traghettare l’assessorato verso le elezioni del prossimo anno, e in così pochi mesi non si può cambiare l’ordine delle cose. Però getterò le basi per il cambiamento. Sfoltimento delle liste d’attesa e potenziamento dei Pronto soccorso sono le priorità, ma so benissimo che si possono affrontare solo con organici adeguati».

Così si è espresso Guido Bertolaso, assessore regionale al Welfare, al termine dell’evento da lui stesso promosso ieri mattina a Sondrio, per ringraziare gli operatori sanitari e il mondo delle istituzioni e del volontariato per l’apporto assicurato durante l’emergenza pandemica.

La memoria

«Ho voluto fortemente questi momenti - ha detto - ed è stata la prima iniziativa che ho proposto a Fontana non appena mi ha chiamato a ricoprire il ruolo di assessore. Perché credo sia fondamentale risvegliare la memoria, ringraziare la squadra, per poi guardare avanti. Perché è giusto, dobbiamo andare avanti, ma restando sempre in campana, in quanto il virus è ancora presente e ci obbliga a tenere un occhio anche alle spalle».

Momenti come quello di ieri, nel capoluogo, si sono già tenuti, a Bergamo, Brescia, e Varese e in tutti i casi, soprattutto a Varese, Bertolaso dice che sono ssere emerse testimonianze molto toccanti. Cosa che si è ripetuta anche a Sondrio.

«Le testimonianze delle due infermiere (Sonia Barini e Franca Fumagalli, nda) che hanno raccontato vite vissute, esperienze vere, il dolore, l’ansia, la fatica, la preoccupazione per se stesse e per i loro famigliari, ma anche il grande entusiasmo, la voglia di lavorare insieme e rimboccarsi le maniche rappresentano la parte più bella, vera e sincera dell’Italia, della quale dobbiamo essere tutti orgogliosi. Dobbiamo garantire a questi operatori di continuare a lavorare bene anche in futuro, come sanno fare. Nel loro interesse e nell’interesse dei cittadini che hanno diritto ad un livello di sanità di eccellenza e di qualità».

Priorità

Bertolaso ha annunciato che si spenderà nei prossimi due mesi, con focus sulle liste d’attesa, anche se regolarne il meccanismo, a livello macro non sarà facile, perché ciascuna Asst segue procedure proprie, m farà il tentativo di perfezionare, scremare, omologare certe procedure.

«La nostra sanità, e non solo la sanità a dire il vero - ha detto - ha bisogno di manutenzione. Il personale, le risorse umane, hanno bisogno di attenzioni, perché se, dopo tutto quanto è accaduto, non siamo ancora al collasso, pur essendoci vicini, lo dobbiamo all’abnegazione del personale sanitario e di tutto il personale che opera nelle nostre strutture. Per cui l’invito che vi rivolgo - ha concluso - resta quello di sempre. Cioè lavorare in squadra, con impegno, passione e rabbia. Dopodiché noi faremo il nostro dovere per cercare di farvi lavorare al meglio, nell’interesse dei cittadini».

Per Bertolaso, poi, che della Protezione civile è il massimo supporter, fare squadra significa anche «eliminare gli steccati fra professionisti e mondo del volontariatoin tutti i settori, anche nella sanità, perché i volontari sono la spina dorsale del nostro paese». E rispetto alle campagne vaccinali, anti Covid e antinfluenzale, fa arrivare l’invito a proseguirle senza indugio: «Il rapporto fra il costo di farsi fare una punturina, gratuita e il beneficio di stare tranquilli, sia rispetto al Covid sia rispetto all’influenza, che sta picchiando duro - ha detto - è davvero minimo. Per cui, vacciniamoci, vacciniamoci, vacciniamoci».

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