Botte al bimbo della convivente
Condannato a 3 anni per lesioni

L’uomo, residente in Alta Valle, era stato arrestato in ottobre

Una vicenda che aveva profondamente scosso l’intera provincia di Sondrio, un bambino di appena 7 anni massacrato di botte, anche con un tagliere di legno, dal compagno della sua mamma, tutti residenti nel Tiranese.

A fine ottobre dell’anno scorso l’arresto del 25enne, accusato di maltrattamenti, lesioni aggravate e calunnia, aveva sconvolto la comunità, e ieri si è conclusa la vicenda giudiziaria. Il giovane, di cui non riveliamo le generalità per proteggere la piccola vittima delle violenze, è stato condannato con rito abbreviato dal giudice a 3 anni di reclusione Antonio De Rosa, che ha pure disposto l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni. Assoluzione, invece, per il reato di calunnia.

Ma ricordiamo la vicenda. L’uomo era finito in manette il 28 ottobre dell’anno scorso al termine delle indagini condotte dagli agenti della Questura di Sondrio e scaturite dal ricovero in ospedale del piccolo due settimane prima. Il bambino aveva lividi su tutto il corpo e, secondo quanto avrebbe raccontato ai medici, sarebbe stato picchiato da un compagno di scuola della stessa età. L’attenzione dei sanitari, però, si era spostata su altri ematomi oltre a quelli più recenti, altre lesioni, più vecchie e che hanno fatto sì che la prognosi per il bambino fosse di 20 giorni, non pochi. Così hanno allertato gli agenti dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico della Questura.

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