
Cronaca / Sondrio e cintura
Sabato 24 Maggio 2025
Chiesa in Valmalenco: il Cai dice no alla nuova seggiovia del Sasso nero
«La costruzione di quest’impianto per favorire il fuoripista in neve fresca - spiega la nota - contrasta con le condizioni nivologiche di quella zona»
Chiesa in Valmalenco
No alla realizzazione a tutti i costi di una seggiovia che colleghi il Bocchel del Torno alla cima Sasso Nero, a quota 2900 metri dell’alpe Palù di Chiesa in Valmalenco.
Lo esprimono il Club alpino italiano della Valmalenco, guidato da Arianna Dell’Agostino, e il Cai sezione Valtellinese di Sondrio, presieduto da Giovan Battista Bonomi. Che in un comunicato stampa inviato ieri ai media hanno messo nero su bianco quelle che sono le contraddizioni da loro rilevate tra obiettivi dichiarati e scelte operative del “Patto territoriale per la valorizzazione della skiarea malenca” siglato nel 2022 al Pirellino di Sondrio fra Regione Lombardia, i Comuni di Chiesa, Caspoggio e Lanzada, presenti i sindaci Renata Petrella, Danilo Bruseghini e Cristian Nana, gli ultimi due in carica all’epoca, e la Fab, Funivia al Bernina rappresentata da Franco Vismara.
Previsti investimenti per 14,7 milioni di euro garantiti da Regione Lombardia a beneficio della skiarea malenca a compensazione dei mancati introiti derivanti dalla non partecipazione diretta alle gare olimpiche, destinati a salire a 22 milioni grazie ai cofinanziamenti dei Comuni e della Fab. Interessante notare, come, ironia della sorte, di tutti gli interventi previsti ad oggi è concluso solo quello a più basso costo (680mila euro), cioè la sostituzione della fune della seggiovia di Caspoggio-Sant’Antonio entrata in funzione la scorsa estate, mentre è stata ufficialmente archiviata la proposta di realizzare la cabinovia Franscia-Dosso dei Vetti causa vincoli ambientali stringenti (6,6 milioni di euro). Ora il Cai ha puntato il faro su uno degli interventi più impattanti anche economicamente, 4,5 milioni, quale la realizzazione di una seggiovia quadriposto con portata oraria di 1200 persone, che da quota 2.336 metri raggiunge i 2900, per favorire la pratica del free ride. Progetto contro il quale si era già scagliato Michele Comi, guida alpina e alpinista malenco, e ora si scaglia anche il Cai.
«La costruzione di questa nuova seggiovia per favorire il fuoripista in neve fresca contrasta con le condizioni nivologiche di quella zona - dicono dal Cai -. Si tratta di versanti soleggiati e rocciosi dove la neve spesso scarseggia o si trasforma in crosta risultando inadatta per essere sciata in freeride. Nella stagione appena passata, caratterizzata da poche precipitazioni, una seggiovia al Sasso Nero avrebbe potuto operare solo pochi giorni, lontanissima dalle ottimistiche previsioni di 150 giorni di esercizio annuo ipotizzate nel Patto. E anche se si realizzasse una pista battuta, a causa del disgelo pomeridiano nella notte si trasformerebbe in una lastra di ghiaccio prima di ogni altra del comprensorio».
Secondo il Cai, lo stesso Comune di Chiesa avrebbe chiesto a Regione Lombardia di poter sacrificare un’opera del Patto, quella di cui si tratta, per far fronte ai maggiori costi che si debbono sostenere per la ristrutturazione e l’ampliamento del Centro servizi di via Squadrani e la realizzazione di nuovi parcheggi a Vassalini, ma la risposta sarebbe stata negativa essendo considerata, la quadriposto del Sasso Nero opera simbolo del finanziamento concesso, probabile anche per il fatto che si tratta di un Patto per lo sviluppo della skiarea in senso stretto. «Il punto è che che l’intervento forse più in linea con un approccio sostenibile e di servizio, quali i parcheggi a Vassalini, rischia di essere accantonato - osservano dal Cai -, mentre vengono portati avanti quelli più discutibili sul piano della sostenibilità futura». Per il Cai «prima di costruire ex novo occorre prendersi cura di quanto già c’è, in Valmalenco, migliorandolo e rendendolo adeguato alle esigenze attuali».
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